Sanità a pagamento per gli italiani all’estero!

Proposta di legge di Fratelli d’Italia per permettere agli italiani residenti all’estero iscritti Aire di usufruire del sistema sanitario italiano versando una quota annua. Si pensa di fare cassa per 9 miliardi di euro. Ma il tema non riguarda tutti. (Designed by Freepik)

Anche gli italiani residenti all’estero iscritti all’Aire potranno usufruire dei servizi sanitari in Italia nei loro soggiorni in patria versando una quota annua.

E’ questa la proposta di alcuni parlamentari di Fratelli d’Italia, a cominciare dall’onorevole Andrea Di Giuseppe, eletto nella Circoscrizione America Settentrionale e Centrale, in agenda della Commissione Affari Sociali, per consentire agli italiani all’estero di conservare il diritto alla sanità italiana.

Come tutti sapranno gli italiani all’estero devono essere iscritti all’Aire obbligatoriamente, perdendo di fatto il diritto alla sanità italiana. E chi non si iscrive all’Aire rischia multe pesantissime fino a 5 mila euro!

La proposta nasce per fare cassa? Questa legge potrebbe valere fino a 9 miliardi di euro se tutti i sei milioni di italiani residenti all’estero dovessero aderire. Di quale quota si parla? Di circa 1.500 euro annui. Calcolo fatto: 1.500 per i 6 milioni di italiani si arriva a 9 miliardi.

Troppo semplice. Perché il problema di non essere assistiti dal sistema sanitario italiano nei loro soggiorni in Italia non riguarda proprio tutti gli italiani all’estero, ma solo coloro che risiedono in paesi dove non vigono accordi bilaterali oppure negli accordi bilaterali non è menzionata la reciproca assistenza sanitaria per i propri cittadini.

Per gli italiani residenti nell’Unione europea e nei Paesi Aels (Associazione europea di libero scambio), come la Svizzera, il problema non c’è, poiché vige l’accordo sull’uso del sistema di tutti paesi con la tessera europea di assicurazione malattia.

Tutto da ridimensionare? Vedremo!