Turismo in Abruzzo con gli emigrati

turismoAvviato in Abruzzo alla fine di dicembre il progetto “Terra delle Radici”. Proposto da nove Comuni e finanziato dal Consiglio Regionale degli Abruzzesi nel Mondo. Una banca dati che conterrà le informazioni di tutti gli emigrati partiti dai comuni coinvolti.

Il progetto finanziato dal Consiglio Regionale degli Abruzzesi nel Mondo prevede la realizzazione di una banca dati dell’albero genealogico degli emigrati all’estero teso a contenere gli effetti dello spopolamento territoriale, riportando sul territorio regionale, in veste di turisti, i discendenti di coloro che migrarono anni prima nel mondo alla ricerca di miglior fortuna.

Il progetto è stato proposto dai Comuni di Carunchio, Castelguidone, Castiglione Messer Marino, Celenza sul Trigno, Fraine, Montazzoli, Roccaspinalveti, Schiavi di Abruzzo, Torrebruna. All’iniziativa ha aderito già l’Associazione degli Abruzzesi in Paraguay in collaborazione con il Centro Italico Safinim.

Solo nel 2017 sono arrivati in Italia circa 670.000 stranieri legati al turismo delle origini che ha prodotto un giro di affari di circa 650 milioni di euro nel territorio italiano (dati Enit 2017), con la tendenza di crescita di oltre il 20% anno.

Tenendo in considerazione che nel mondo ci sono circa 60-80 milioni di discendenti da emigrati italiani, il progetto si pone di intercettare questo vasto bacino di utenza, organizzando un sistema di targeted marketing che si avvarrà di dati che conterrà le informazioni di tutti gli emigrati partiti dai comuni coinvolti dal progetto, quindi potenzialmente interessati a tornare nel loro territorio di origine.

Il “Turismo delle Radici” è quindi una parte significativa di un settore strategico dell’economia italiana, quello turistico, al quale il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale guarda con particolare interesse ed impegno in un’operazione di sistema che mira a rafforzare l’immagine dell’Italia quale destinazione turistica. L’obiettivo è intercettare una quota sempre maggiore di flussi turistici dall’estero da orientare verso le piccole e medie città d’arte, e verso itinerari turistici regionali.