Ticchio, 6 punti per dare forza a Comites e Cgie

Il Governo dovrebbe indire le votazioni per il rinnovo di Comites e Cgie tra aprile e dicembre 2021. Le cose da fare per coinvolgere la nostra comunità al voto democratico. Parificare italiani in patria e italiani all’estero.

In queste ultime settimane, anche grazie ai servizi pubblicati dal settimanale “L’Eco” dove tutti i sette Presidenti dei Comites in Svizzera e il Segretario Cgie Michele Schiavone si sono espressi sui consuntivi del lavoro fatto fino ai giorni nostri r nell’abbozzare un preventivo di come potrebbero essere i Comites e il Cgie del futuro.

E anche grazie a qualche conferenza online il rinnovo dei Comites previsto per il prossimo anno è diventato oggetto di discussione molto interessante.

Con questo articolo non ho la pretesa di dare indicazioni precostituite, tantomeno di avere le risposte a portata di mano, ma quello di ampliare la discussione.

A parer mio in questi quasi 6 anni di Comites e Cgie, si sarebbe dovuto e potuto osare di più, ma non si è fatto, perché non c’è stata la giusta convinzione.

Quello che si sarebbe dovuto e potuto fare in questi anni e non si è fatto ora l’ho dobbiamo fare in questi ultimi mesi di legislatura, che precedono le votazione dei Comites prima e del Cgie dopo.

Questo significa che, secondo la legge, il Governo dovrebbe indire le votazioni tra aprile e dicembre 2021, salvo ulteriori sorprese.

Diamo per scontato che in questa forbice di 8 mesi i termini delle votazioni dei Comites vengono mantenuti, siamo chiamati a sciogliere diversi nodi cruciali nei pochi mesi che ci restano.

I TEMI DA AFFRONTARE
Primo punto: copertura finanziaria indispensabile per far fronte alle spese per una concreta e trasparente gestione delle votazioni. Questo lo sapremo già entro fine anno 2020, con la definitiva approvazione della legge di stabilità 2021.

Secondo punto: per il tempo che ci resta, mettere mano alla modifica della Legge sui Comites e del Cgie, non sempre e solo a parole, ma con fatti concreti, questo deve assolutamente avvenire prima delle votazioni.

Terzo Punto: una volta arrivati al voto, se veramente si desidera sensibilizzare l’universalità del voto della nostra Comunità della circoscrizione consolare d’appartenenza, bisogna cancellare l’attuale legge che prevede l’opzione dell’iscrizione all’albo consolare degli elettori. Se questo passaggio non sarà eliminato, né esistono le condizioni per candidarsi, tantomeno per partecipare alla consultazione elettorale dei Comites.

Quarto punto: per quando riguarda il voto elettronico, sono favorevole a promuoverlo e adottarlo con le prossime votazioni dei Comites. In questo caso si potranno creare le condizioni presso il consolato d’appartenenza per chiedere l’opzione, sollecitando di voler esprimere il proprio voto per via telematica, tutti gli altri continueranno a ricevere il plico a domicilio e votare per corrispondenza come finora.

Quinto punto: in questa illustrazione fin qui esposta, ognuno di noi può prendere nota, che la riuscita delle prossime votazioni dei Comites è legata a diversi fattori. Ma la prova del nove di questo importante appuntamento è legato alla capacità dei nostri parlamentari eletti all’estero e al Cgie nel spronare il Governo a parificare tutti i cittadini Italiani residenti o iscritti all’Aire allo stesso modo, come previsto all’art.3 primo comma della Costituzione Italiana, dove recita: “Tutti i cittadini hanno pari dignità e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.”

Sulla base del presente passaggio costituzionale, anche noi iscritti all’Aire dobbiamo poter usufruire delle stesse agevolazioni Imu, Tari e Canone Rai, che ricevono i nostri connazionali residenti.

Cito questi temi, perché sono oggetto di una petizione dov’è stata inserita anche la modifica della legge Aire, sul trasferimento di residenza Aire da un comune all’altro anche tramite le strutture consolari, che oggi purtroppo non è possibile, tranne che, per qualche caso eccezionale.

PARIFICARE ITALIANI IN PATRIA E ALL’ESTERO
Chi si ostina a sostenere che il tema riguardante Imu e Tari sia oggetto d’infrazione delle disposizioni Europee, è solo un capo espiatorio per non voler prendere di petto il problema. Oltre un milione di proprietari di case e appartamenti sparsi per tutto il territorio Italiano e iscritto all’Aire, non piò essere ostaggio di 25 mila cittadini Europei che hanno a sua volta la proprietà sul territorio Italiano, stravolgendo così l’art.3 della Costituzione Italiana.

Basta prevedere nella norma l’agevolazione anche per questo esiguo numero di cittadini Europei, affinché un milione di cittadini Italiani Aire possano usufruire degli stessi diritti dei conterranei residenti sul territorio Nazionale. Per fare questo c’è bisogno solo di determinazione e buona volontà da parte di tutti i nostri parlamentari eletti nella circoscrizione estera.

Sesto punto: altro punto dolente, affinché la collettività parteciperà o non parteciperà alla consultazione dei Comites, sicuramente è determinata dall’accedere ai servizi consolari in tutte le circoscrizioni, non in modo articolato e laborioso, ma in modo semplice per venire incontro a tutti.

A tale proposito mi viene da dire, stavamo meglio, quando stavamo peggio. Siamo tutti consapevoli che in questo momento complicato e difficile, causa il covid, tutti viviamo una situazione d’emergenza, Oggi, uno dei compiti principali dei Comites, del Cgie e dei parlamentari eletti nella circoscrizione estera, è quello di sollecitare chi di dovere, che in un momento di emergenza come questo, bisogna rispondere con altrettante misure d’emergenze, come l’aumento del personale nei consolati.

Voglio concludere sottolineando che, se vogliamo attirare l’attenzione e la sensibilità della nostra Comunità Italiana all’estero per coinvolgerli al rinnovo dei Comites, i prossimi mesi sono cruciali nel dare risposte concrete ai nostri connazionali sui quesiti menzionati. Altrimenti ci permettiamo di criticare i Governi che si alternano in Italia, per il loro comportamento, mentre noi all’estero facciamo anche peggio. A buoni intenditori, poche parole.

Giuseppe Ticchio
Consigliere del Comites della circoscrizione consolare di Zurigo.