TAP, il gas di marca svizzera che piace all’UE!

tapIl gasdotto della società con sede in Svizzera collega il Mar Caspio all’Italia. Tanti Paesi coinvolti. Molti interessi nell’approvvigionamento energetico. E il Salento resiste!

Ancora ieri in Puglia si è tenuta l’ennesima manifestazione contro la costruzione del Tap. Cosa significa questa sigla che ricorre spesso sui giornali e alla televisione?

ItaloBlogger ve lo spiega con semplicità. TAP sta per Trans-Adriatic Pipeline (Gasdotto Trans-Adriatico). E’ un progetto che prevede la costruzione di un gasdotto di 3.500 km che dovrà trasportare circa 10 miliardi di metri cubi di gas naturale all’anno. Parte dall’Azerbajgian, passa dalla frontiera greco-turca, attraversa Grecia e Albania per arrivare in Salento, più precisamente in provincia di Lecce, a San Foca di Melendugno.

Il TAP è riconosciuto dall’Unione Europea come un progetto fondamentale per garantire la sicurezza e la diversificazione dell’approvvigionamento energetico in Europa. TAP è una società che ha sede in Svizzera (Baar) e gli uffici operativi nei paesi attraversati dal gasdotto (Grecia, Albania e Italia). I principali azionisti sono l’italiana Snam (sede a Milano e leader nel trasporto, stoccaggio e rigassificazione del metano) e l’inglese BP (British Petroleum, società del Regno Unito che si occupa di petrolio e gas naturale).

Il Governo elvetico sostiene questo progetto che, come l’Unione europea, lo considera strategico in materia energetica “in linea con gli interessi economici della Confederazione”. In Italia il 9 ottobre 2014 è iniziato l’iter per l’autorizzazione che ha permesso di aprire i primi cantieri italiani all’inizio del 2016 per rendere il TAP operativo entro il 31 dicembre del 2020. Contemporaneamente nasce un movimento di protesta denominato No TAP capeggiato soprattutto dai 5Stelle, ora al governo insieme alla Lega. Le proteste continuano ancora oggi perché il movimento grillino vorrebbe portare il governo italiano a bloccare i lavori e la costruzione dell’opera.

Ma il premier Giuseppe Conte, di area grillina, ha affermato che il TAP si farà perché bloccarlo costerebbe troppo all’Italia. A gioire per un’eventuale stop al TAP sarebbe la società russa Gazprom, che attualmente rifornisce l’Unione europea per un quarto del fabbisogno. Gazprom ha pronto un progetto alternativo denominato South Stream (North Stream rifornisce già mezza Europa del Nord) che dalla Russia, attraverso il Mar Nero, arriverebbe in Croazia, Italia, Austria e Slovenia.

Come vedete gli interessi sono tanti. I Paesi coinvolti molti. E l’Unione europea vuole evitare di dipendere totalmente dalla Russia. Una partita troppo grande per i cittadini di Melendugno.