Scontro Italia-Francia sul Monte Bianco

marina_sereniI due Paesi, dopo quasi cento anni, non si sono ancora accordati sul confine. La questione è tornata alla ribalta nel Parlamento italiano. La vice-ministra degli Esteri Marina Sereni (nella foto) è intervenuta alla Camera dei Deputati per chiarire la posizione dell’Italia.

Francia e Italia litigano per i loro confini sul Monte Bianco. L’Italia ha un documento ufficiale che risale al 1861 tra l’allora Regno di Sardegna e l’Impero francese di Napoleone III. E’ l’unico strumento pattizio che fa fede al riguardo.

I francesi, al contrario, hanno una cartografia che spostano il confine del Monte Bianco di circa 82 ettari sul territorio italiano. Ma non è uno strumento pattizio, è un’interpretazione unilaterale di Parigi.

La questione è tornata recentemente alla ribalta con la decisione di comuni francesi di Chamonix e Saint-Gervais nel giugno scorso di impedire temporaneamente, a seguito di un incidente mortale, le attività di parapendio nella zona del Monte Bianco, includendo tuttavia come area oggetto del provvedimento anche parti del territorio italiano, quali l’intera vetta del Monte Bianco. Tale provvedimento è stato adottato senza la previa consultazione, né la previa informazione delle autorità locali italiane.

E perché riportiamo la notizia solo ora? Nel parlamento italiano è stata presentata un’interpellanza alla quale la vice ministra degli Esteri Marina Sereni ha dovuto fornire un’ampia documentazione alla Camera dei deputati.

È intervenuta anche l’Ambasciata d’Italia a Parigi per rappresentare formalmente e con fermezza alle autorità francesi la tradizionale posizione italiana riguardo alla linea di confine.

“È un interesse non solo economico, ma anche simbolico da tutelare – ha affermato la ministra Sereni – visto che le pretese di Parigi consegnerebbero alla Francia l’intera cima del Monte Bianco, la vetta più alta d’Europa, e il Rifugio Torino”.

Pertanto l’Italia auspica una soluzione congiunta della questione.