OMS: Non allentare le restrizioni!

oms_whoLe raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità a tutti i Paesi per evitare nuovi focolai di coronavirus. La comunicazione alla stampa del Direttore Generale dell'OMS, Dr. Tedros Adhanom Ghebreyesus. L’impegno in tutto il mondo insieme all’ONU.

A livello globale, quasi 1,5 milioni di casi confermati di COVID-19 sono stati segnalati all’OMS e oltre 100.000 decessi. Questa settimana si è avuto un rallentamento in alcuni dei paesi più colpiti in Europa, come Spagna, Italia, Germania e Francia. Allo stesso tempo, c’è stata un’accelerazione allarmante in altri paesi, come Stati Uniti.

In Africa si assiste alla diffusione del virus nelle aree rurali: gruppi di casi e comunità diffusi in oltre 16 paesi. Sono previsti gravi difficoltà per i sistemi sanitari già troppo tesi, in particolare nelle aree rurali, che normalmente non dispongono delle risorse di quelle nelle città.

L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha manifestato preoccupazioni per le ipotesi di eliminare le restrizioni troppo rapidamente perché potrebbe portare a una rinascita mortale.

La discesa può essere pericolosa quanto la salita se non gestita correttamente. I fattori importanti che tutti i Paesi devono considerare nel periodo di avvio della riapertura sono:

trasmissione controllata;
disponibilità sufficienti di servizi sanitari;
ridurre al minimo le strutture di assistenza a lungo termine;
misure preventive nei luoghi di lavoro, nelle scuole e in altri luoghi frequentate dalle persone;
gestire i rischi di importazione;
tutte le comunità devono essere pienamente consapevoli della transizione dall’emergenza alla riapertura.

Resta forte la preoccupazione per il gran numero di infezioni segnalate tra gli operatori sanitari, che in alcuni paesi sono stati segnalati casi di infezione di oltre il 10 percento.

Per supportare i Paesi impegnati nella lotta contro il virus, l’OMS e la nuova Task Force della catena di approvvigionamento delle Nazioni Unite, sono impegnate per coordinare e ampliare l’approvvigionamento e la distribuzione di dispositivi di protezione individuale, diagnostica di laboratorio e ossigeno nei paesi che ne hanno maggiormente bisogno.

Una catena di approvvigionamento che potrebbe coprire oltre il 30% delle esigenze mondiali nella fase acuta della pandemia.

Ogni mese saranno spediti almeno 100 milioni di maschere e guanti medici; 25 milioni di respiratori, camici e visiere N95; 2,5 milioni di test diagnostici; e grandi quantità di concentratori di ossigeno e altre attrezzature per l’assistenza clinica.

Per spostare queste forniture in tutto il mondo, saranno dispiegati otto velivoli 747, otto velivoli da carico di medie dimensioni e diversi aerei passeggeri più piccoli per spostare operatori umanitari, personale tecnico, istruttori e altro personale.