L’Italia esce dal lockdown? Non proprio, ci prova. E’ il Paese più colpito dal coronavirus di tutta Europa. Ieri erano ancora 100.704 le persone positive, 28.710 persone morte e 79.914 persone guarite. Complessivamente dall’inizio della pandemia i casi totali in Italia sono 209.328.
Presentato il 26 aprile dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, oggi tutte le misure entrano in vigore. Dopo due mesi di persone chiuse in casa, da oggi l’Italia compie un primo passo per permettere le prima libertà di spostamento.
Ma soprattutto si torna a lavorare, pur se il Paese non si era mai fermato completamente. Molti settori sono rimasti sempre operativi. Da oggi riaprono i cantieri dell’edilizia, le aziende del tessile, moda, auto, mobili, vetro e commercio all’ingrosso. E ricominciano quasi tutti gli studi professionali. I lavoratori della Pubblica amministrazione continueranno in smart working.
Non riaprono parrucchieri, estetisti, ristoranti, bar pasticcerie, mercati e negozi al dettaglia.
Ha tenuto banco però, in questi giorni, la discussione sul significato del permesso a visitare i congiunti. Oggi è stato chiarito: Madre, padre, fratelli, sorelle, nonni, che non si vedevano da due mesi possono incontrarsi, ma senza feste di famiglia. Non si può andare a trovare amici. E occorre l’autocertificazione.
Importante sarà l’uso di mascherine nei luoghi e ambienti chiusi e in tutte le fasi del lavoro in cui non è possibile mantenere il distanziamento interpersonale.
Se andrà tutto bene, come l’Italia intera si augura, dal 18 Maggio le regioni potranno decidere aperture più ampie. Il Decreto stabilisce che solo quando l’indice del contagio si abbasserà a 0,2, si potrà uscire dalla propria regione e ci si potrà trasferire nelle seconde case, al mare o in montagna, al lago, in campagna o in collina, per una giornata, un weekend, una settimana, una vacanza.
L’Italia ci prova a ricominciare. L’uscita definitiva dal lockdown sarà lenta e lunga. Tanti auguri, Cara Italia.