Domani in Svizzera seconda settimana di “Fase 2”. La riapertura di quasi tutte le attività il 27 ancora non ha determinato alcun segnale negativo. Nei sette giorni scorsi, il calo delle persone contagiate è continuato ad essere costante così come il numero dei decessi.
Il 26 aprile i casi di coronavirus erano 29.061 con 1.337 decessi. Dopo una settimana i casi sono 29.905 e 1.473 persone decedute. Ciò corrisponde a 17 morti per 100.000 abitanti.
Le autorità elvetiche attendono con molta fiducia le nuove aperture dell’11 maggio 2020: negozi, mercati, musei, biblioteche e ristoranti. E riaprono anche le scuole dell’obbligo, che secondo Daniel Koch, il delegato della Confederazione per il coronavirus “tutti gli studi e i dati raccolti finora dimostrano che il virus non si diffonde nelle scuole”.
Dall’11 maggio, ancora, sarà possibile per i cittadini svizzeri e dell’Unione europea il ricongiungimento familiare nella Confederazione e sarà consentita l’entrata in Svizzera ai lavoratori provenienti da Stati terzi che hanno un permesso di lavoro che non hanno potuto ottenere il visto a causa delle restrizioni.
Poi, se tutto andrà bene, terza fase l’8 giugno per aprire zoo, piscine, cinema, funzioni religiose, eventi sportivi professionistici senza pubblico e raduni più grandi di cinque persone. Resta il divieto di grandi manifestazioni di oltre mille persone.
Restano le varie raccomandazioni di non affollare le aree riaperte, della cura dell’igiene, la distanza di due metri dagli altri e l’uso della mascherina nelle seguenti situazioni: quando non è possibile tenere la distanza di 2 metri dagli altri come nei trasporti pubblici; quando usufruite di un servizio per il quale è prescritto di indossare una mascherina.
Video dell’Ufficio federale della sanità di come indossare, togliere e smaltire correttamente la mascherina.