Oggi pomeriggio è terminato il primo giro di consultazioni del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella. Ha ascoltato tutti i leader politici e poi si è preso due ore di tempo per esprimere la sua prima decisione.
Dai partiti non erano emerse posizioni chiare. Ogni partito ha ribadito la propria linea politica. Matteo Salvini ha accusato i 5Stelle di aver bloccato l’azione di governo. Luigi Di Maio ha accusato Matteo Salvini di tradimento. Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni vogliono andare al voto perché l’Italia è senza governo.
Il Pd di Nicola Zingaretti ha sottolineato i punti imprescindibili per un qualsiasi accordo di governo: discontinuità e no alla riforma costituzionale che taglia il numero dei parlamentari.
Il Presidente della Repubblica è stato perentorio e deciso con il tono fermo, quasi brusco. Il richiamo alla costituzione che sancisce il voto per il parlamento ogni cinque anni e “la caduta del governo per la dichiarata volontà polemica interna” dopo appena un anno di governo.
Sergio Mattarella farà un secondo giro di consultazioni martedì per assumere le decisioni necessarie. Alcune forze politiche hanno espresso la volontà di approfondire le trattative che si sono avviate per la formazione di un nuovo governo. Altre forze politiche hanno chiesto tempi per nuove verifiche.
Si potrebbe configurare, quindi, ogni soluzione: un governo 5Stelle-Pd o un governo 5Stelle-Lega. Ma se non c’è accordo, Sergio Mattarella scioglie il parlamento. Tempi brevi. Per l’economia, per l’Italia, per le scadenze e gli impegni internazionali.
Dopo l’intervento del Presidente Mattarella è arrivata una nota di Nicola Zingaretti: “Si può avviare il lavoro per una vera trattativa”. E’ una schiarita? Chissà. Per il momento la nebbia è ancora tanta. Un dato positivo di questa crisi c’è: il famoso spread oggi è sceso sotto di duecento punti.