Mancano i vaccini? Problema dei brevetti!

covid_vaccino_ticinoCarenza di vaccini Covid-19 o mancanza di programmazione nella sua produzione e/o diffusione? Perché in questa situazione straordinaria non concedere il diritto alla fabbricazione dei vaccini ad altre aziende farmaceutiche che non hanno il brevetto?

Con l’avvento del Covid-19 stiamo vivendo un periodo veramente “strano” e da nessuno immaginabile prima. La corsa al vaccino ha enfatizzato ancora di più questo aspetto.

Ci sono state aziende farmaceutiche che ancora prima di scoprire e produrre il relativo vaccino anti-Covid 19 hanno ricevuto commesse e addirittura sono state pagate “a scatola chiusa”.

Bene ha fatto l’Unione europea a contrattare come una unica cliente con queste azienda farmaceutiche per garantirsi una certa quantità di dosi ad un buon prezzo.

Per esempio, l’Italia avrebbe potuto da sola prenotare i suoi 3 milioni di dosi? E a che prezzo? Immaginatevi se ogni paese singolo avesse dovuto trattare e siglare accordi singoli con le case farmaceutiche? Ci sarebbe stata la corsa al vaccino e prezzi maggiorati.   

Ma è giusto così? Le regole dell’economia, e una volta del baratto, si basano da sempre sul principio della domanda e dell’offerta, ossia se molti fanno richiesta di un certo prodotto o servizio è ovvio che il suo prezzo sarà più elevato.

Chi però incassa dovrà pianificarne bene la produzione e la consegna altrimenti pagherà una penale per il mancato rispetto del contratto (che ahimé ad oggi sono tenuti segreti al pubblico) perché non riesce a stare al passo con il fabbisogno concordato.

Questo però si potrebbe in parte e velocemente risolvere se alcuni paesi (tanti) mettessero in prima evidenza il motivo di salute pubblica (tra l’altro molti Stati hanno questa possibilità già prevista nelle proprie leggi) e obbligassero le case farmaceutiche a concedere una licenza obbligatoria della propria privativa che è il brevetto.

In altre parole, i governi dovrebbero in questo periodo “strano” (e se non ora, quando?) obbligare i titolari del brevetto a dare in licenza obbligatoria la produzione alle centinaia di fabbriche farmaceutiche in giro per il mondo che in poche settimane potrebbero convertire la propria produzione e poi riconoscere un giusto e modico compenso ai titolari del brevetto tramite un contratto di “royalities” (indennità) riconoscendo una equa percentuale sulla vendita.

Infatti diversi governi possano emettere “licenze obbligatorie”, permettendo alla concorrenza di produrre il prodotto o usare il processo, sotto licenza. Questo può avvenire solo sotto determinate condizioni e sempre salvaguardando i legittimi interessi del titolare o dei titolari del brevetto d’invenzione.

Inoltre, badate bene, gli articoli 6, 30 e 31 dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) già sanciscono tutto ciò e permette di derogare per un certo lasso di tempo determinato il diritto alla privativa del brevetto, vedi: (link 1) e (link 2).

Inoltre in Italia la licenza obbligatoria può essere concessa per motivi di emergenza sanitaria ed è disciplinata dagli articoli 70-74 del Codice della proprietà industriale (Cpi) e gli articoli 141-143 sempre del Cpi prevedono l’espropriazione per pubblica utilità del brevetto, link.

Comunque pure qui in Svizzera l’argomento è di attualità, link.

Per chi volesse saperne di più ed essere aggiornato sul progresso e processo del vaccino anti Covid-19, link.

E’ possibile che solo Jonas Edward Salk (1914-1995), quando in una intervista televisiva gli fu chiesto chi possedesse il brevetto del vaccino della poliomielite, lui rispose: “La gente, suppongo. Non c’è brevetto. Si può brevettare il sole?“, link.

Speriamo le aziende farmaceutiche che oggi hanno già inventato il vaccino anti Covid-19 si facciano presto aiutare senza che ci sia il bisogno che intervenga lo Stato nazionale o l’Unione europea per la salvaguardia di miliardi di persone (ricchi e poveri) presenti nei 5 continenti della nostra Terra.

Franco Oriti
consulente in proprietà industriale
Lugano, 3 febbraio 2021