In Svizzera ben il 90 per cento degli elettori e delle elettrici esprime il voto per corrispondenza. Andare ai seggi per votare è un lontano ricordo.
Nella Confederazione Elvetica nel 1994 è stato introdotto il voto per corrispondenza. Nel Cantone del Ticino nel 2015. Alla fine degli anni Settanta, Basilea Campagna, San Gallo e Appenzello Interno sono stati i primi Cantoni a proporre il voto per corrispondenza generalizzato.
Al più presto quattro settimane e al più tardi tre settimane prima di una votazione o di un’elezione federale gli elettori e le elettrici ricevono a casa il materiale di voto per posta. A partire da quel momento possono esprimere il vostro voto per corrispondenza. L’ultimo termine è il giovedì che precede la votazione o l’elezione per gli invii con Posta A e il martedì per gli invii con Posta B.
Anche se residenti all’estero, le cittadine e i cittadini svizzeri hanno la possibilità di esercitare il proprio diritto di voto e di eleggibilità. Possono partecipare in maniera attiva e passiva alle iniziative popolari federali, ai referendum e alle elezioni del Consiglio nazionale (le elezioni del Consiglio degli Stati sono regolamentate a livello cantonale).
A tal fine devono risiedere stabilmente all’estero ed essersi annunciati come aventi diritto di voto presso l’ambasciata o il consolato svizzero competente.
Anche se si parla genericamente delle votazioni il 3 marzo 2024, per quella data avranno votato già tutti. Ad oggi, a 10 giorni dal voto per l’introduzione della 13esima AVS, forse avrà votato già un terzo degli svizzeri.