Questi azzurri, ieri in verde per una volta, hanno sempre bisogno di essere spronati per dare il meglio. Anche ieri sera è stato così, contro la Grecia. Un primo tempo fiacco, un secondo tempo vigoroso.
All’Olimpico di Roma due azioni di grande calcio si sono concluse con due gol. Il primo su rigore grazie a Jorginho, il secondo con un bel rasoterra di Bernardeschi. I greci sono stati sistemati e i “verdi” di Mancini superano alla grande il girone di qualificazione per Euro 2020 con tre partite di anticipo. Sette partite, 21 punti.
Giocare in maglia verde è stata un’idea della Figc e di Puma: l’auspicio di una vittoria per la certezza matematica del passaggio per i prossimi Europei. La Nazionale italiana aveva già indossato in una sola circostanza oltre mezzo secolo fa allo Stadio Olimpico di Roma: 5 dicembre 1954, Italia – Argentina 2-0.
Ma per tutti è stato un sacrilegio rinunciare alla tradizionale maglia azzurra. Lo stesso Roberto Mancini ha dichiarato di preferire quella vintage, cioè la maglia azzurra. Anche se è piaciuta al portiere Gigio Donnarumma, la terza maglia italiana non potrà essere indossata all’Europeo, restano quelle azzurre e quelle bianche.
Prossimo appuntamento, l’ottavo di questo girone, martedì a Vaduz contro il Liechtenstein, il quarto stato più piccolo d’Europa: 37.500 abitanti, posizionato a metà tra Austria e Svizzera. In maglia azzurra, naturalmente. Si annuncia una partita facile dopo la vittoria ampia dello scorso 26 marzo per 6-0. L’Italia ha giocato e vinto in tre occasioni contro il Liechtenstein. E una trasferta che può aiutare l’Italia ad incamerare un buon numero di reti.