Niente. Il tandem Di Maio – Salvini sembra non avere la forza e la determinazione di andare avanti nella formazione del governo. Nel secondo giro di consultazioni del Capo dello Stato, non sono emerse novità consistenti. Il leader dei 5Stelle Luigi Di Maio non vuole Silvio Berlusconi nel “contratto di governo” con la Lega e Matteo Salvini non può staccarsi dal Cavaliere. Il Partito democratico, imbrigliato dal segretario dimissionario Matteo Renzi, continua a chiamarsi fuori da ogni forma di esecutivo.
La politica italiana vive un grande stallo. La situazione resta bloccata nonostante la volontà del presidente della Repubblica di dare vita ad una fase “2”. Il compito di Sergio Mattarella si è complicato notevolmente. E, con i venti di guerra che soffiano in Siria, l’Italia non può restare senza una guida. Occorre accelerare e fare presto per evitare l’immobilismo. I fatti internazionali e i temi interni di politica economica richiedono urgenza operativa.
La soluzione istituzionale adottata in altre occasioni non appare praticabile, perché sia Di Maio che Salvini non vogliono un governo guidato da persone non “elette” come in passato (Monti e Renzi per fare due esempi). Quindi cosa succederà? Le strade sono due: o si imbocca quella che porta al governo oppure l’altra che inevitabilmente porta alle elezioni anticipate. Uno scenario, quest’ultimo, che qualcuno auspica seguendo lo schema della Spagna, dove si è votato due volte consecutivamente per costringere i partiti a dare vita ad un governo.
La prossima settimana sarà decisiva. Per la prima volta nella storia italiana la politica appare come il famoso cubo di Rubick, un rompicapo, un puzzle. Nel frattempo, nell’attesa di una soluzione, Paolo Gentiloni con il suo governo si occupa della normale amministrazione. Tuttavia, per un Paese importante il pilota automatico non può bastare, l’Italia ha bisogno di un governo “nel pieno delle sue funzioni”.