In Salento nasce il progetto “Mare senza barriere”

euphoriaL’imbarcazione senza barriere Euphoria nel porto di Ostuni (BR).

Non ci può essere buona accessibilità senza una vera accoglienza… non ci può essere accoglienza turistica se non c’è accessibilità per tutti!

Il progetto “Mare senza barriere” ideato e realizzato da Marco Carani a Villanova di Ostuni  (BR) nasce per affermare l’importanza del mare come elemento di educazione, recupero, coinvolgimento e reinserimento nel sociale di tutti coloro che vivono nelle diverse abilità.

Promuove l’utilizzo di Euphoria, una imbarcazione senza barriere. L’intento è quello di coniugare, la passione per il mare e la navigazione, ad un’azione di sensibilizzazione a sostegno delle disabilità.
Non vuole solo dire togliere ostacoli fisici dalle barche e nella vita quotidiana di chi ha delle disabilità temporanee o permanenti, ma anche creare momenti di incontro, aprire nuove porte verso il divertimento, lo sport e la socializzazione.

Al timone, gli skipper di MC “Yachting Service” che vantano una specifica esperienza in ambito marittimo e a bordo, personale specializzato nell’assistenza di persone affette da disabilità.
L’idea di questo Progetto è nata dopo che un diversamente abile, oggi purtroppo non più presente tra noi, si chiamava Massimo Lacorte di Ostuni e veniva a trovarmi nel Porticciolo di Villanova… ce lo racconta il titolare…

La giornata era bella come sempre d’estate qui a Villanova di Ostuni. Il sole era già alto e la temperatura godibile. Ero preso da tutti gli impegni giornalieri quando vedo parcheggiare un’auto furgonata. Ben presto un suono di clacson attira la mia attenzione e vedo una mano che invita ad avvicinarmi. Calato il finestrino, scorgo un ragazzo a fianco di un signore brizzolato. Il giovane si presenta: “Mi chiamo Massimo, amo stare all’aria aperta, mi piace il mare. Vorrei tanto salire in barca, andare al largo, sentire i suoni, i profumi e il sapore del mare… ma non posso camminare”.

Sono rimasto molto colpito dalle sue parole ed ho provato forte imbarazzo. Dopo una breve chiacchierata, ci siamo salutati con la promessa di fare il possibile per esaudire questo suo desiderio.
Ho avuto un momento di profondo disagio. Mi sono seduto all’ombra del gazebo e, guardando l’orizzonte, parlavo tra me e me.
Massimo ha dei limiti, è vero. Ma perché impedirgli di sognare e di essere felice. Ho pensato che bastava poco per superare i suoi grossi limiti fisici. Mi sono chiesto: “Chi non ha dei limiti?”
Ognuno di noi, abile o disabile, ha dei limiti e questo, inizialmente ci spaventa. Sembrano insormontabili fino a quando non ne prendiamo coscienza e riusciamo a trovare il coraggio necessario per superarli. Per guardare oltre.

L’estate è passata in fretta e non ho più rivisto Massimo. Parlando con amici, ho saputo di un aggravamento. A settembre, Massimo ci ha lasciati, con il mare negli occhi e la voglia di navigare, nel cuore. Non ha fatto in tempo a realizzare il suo sogno!

Mi è rimasta dentro la volontà di dedicargli un momento condiviso tra me, lui e il mare. Ho così acquistato un poonton boat di sette metri, dopo una certificazione R.I.N.A.

L’ho attrezzato e reso idoneo con degli scivoli e delle pedane adatte allo scopo. Non ho fatto felice Massimo ma ho esaudito un desiderio che, successivamente, ho scoperto essere di molti… che meraviglia!

Ricordo ancora, con piacere, quando mi fermavo con la barca e schizzavo i tanti “Massimo”, con l’acqua di mare… Che divertimento! Se lo ricorderanno per tutta la vita, ed io mi ricorderò di loro per sempre, bella lezione di vita.

Dopo la consueta pausa invernale, in Salento, tutto è pronto per accogliere i graditi ospiti.