Governo italiano, ora tocca a Mattarella

Mattarella PresidenteIl Presidente della Repubblica Sergio Mattarella avvierà domani le consultazioni con tutte le forze politiche.

Domani iniziano le consultazioni. Tutti i gruppi parlamentari saliranno al Quirinale per un primo giro. Sarà solo un sondaggio. Lo scoglio principale che ostacola la formazione di un governo giallo-verde è la premiership: Di Maio o Salvini? Il primo rivendica di essere il leader del primo partito e il secondo di essere il leader della prima coalizione. Un nodo che il Presidente Mattarella dovrà sciogliere per non far saltare tutto e richiamare gli italiani al voto.

L’intesa tra Lega e 5Stelle ha retto nelle elezioni dei presidenti della Camera dei Deputati e del Senato. Di Maio e Salvini hanno dimostrato di essere abili strateghi e di tenere sotto controllo i loro parlamentari. Entrambi, senza enfatizzare, hanno voluto dimostrare di essere i due leader che segneranno il corso di questa XVIII legislatura.
E gli altri partiti? Delle 38 formazioni politiche che correvano alle elezioni del 4 marzo, sono arrivate a destinazione solo quelle che hanno superato la soglia del 3 per cento. La nuova legge elettorale, chiamata “Rosatellum”, non ha determinato un vincitore assoluto con una maggioranza di governo chiara, ma ha semplificato sicuramente la rappresentanza politica.

Ci sono meno partiti in Parlamento rispetto alla legislatura precedente: tre nell’area del centro destra (Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia); i 5 Stelle; il centro sinistra si è ridotto al Partito democratico; infine a sinistra c’è solo LeU di Grasso, Boldrini e Bersani.
Tutto qui, sette schieramenti alla Camera: M5S (227 seggi), Lega (123), Pd (112), Forza Italia (106), Fratelli d’Italia (32), LeU (14), SVP-MAIE-USEI (le formazioni del Trentino Alto Adige e del Sud America: 6); sette schieramenti al Senato: M5S (112), Forza Italia (61), Lega (58), Pd (54), Fratelli d’Italia (16), LeU (4), SVP-PATT (3). I pochi seggi mancanti sono ancora da assegnare.

Nella tornata per le elezioni dei presidenti di Camera e Senato Pd e LeU non hanno avuto alcun ruolo. Divisi su due fronti, sono stati sconfitti alle elezioni e dovranno assistere alla formazione del governo. L’ipotesi avanzata da alcuni dirigenti del Partito democratico di offrire una sponda ai 5Stelle per un governo “grillino” con l’appoggio esterno del Pd non appare fattibile. Il tandem Di Maio-Salvini procede dritto verso il governo all’insegna del taglio ai costi della politica. Neanche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha la forza per fermarli.