È in una spiaggia calabrese a trascorrere le sue vacanze estive Pino Ambrosio. Ma, come è suo solito, non sta fermo. E’ impegnato ad organizzare un importante appuntamento per presentare la sua creatura. Finalmente il progetto che ha coltivato per quasi dieci anni ha preso forma. Ora esce il libro di 138 pagine, poi partirà il film.
Il titolo suscita subito attenzione: “Ferramonti storia di una vita”. Verrà presentato il 23 agosto al Museo del Campo di Concentramento di Tarsia, in Calabria, nell’ambito della rassegna “Sere d’estate a Tarsia”. Con Pino Ambrosio saranno presenti gli altri due autori Tommaso Francesco Orsimarsi e la sociologa Esperia Piluso.
Aperto nel giugno del 1940, Ferramonti, in provincia di Cosenza, fu il più grande campo di concentramento fascista italiano. Vi furono internati ebrei stranieri presenti sul territorio italiano, ebrei italiani, antifascisti italiani e stranieri (dal 1941), gruppi di cinesi e profughi politici. Per conservare l’identità e la memoria storica, nel 2004 è stato inaugurato il Museo della Memoria Ferramonti di Tarsia.
Il libro racconta la storia di un signore in pensione. D’estate è costretto dai suoi figli a restare a casa insieme alla sua nipotina, con la scusa che le persone anziane non possono viaggiare. Così nonno e nipotina, passano le loro giornate a passeggiare nelle campagne vicino casa in Svizzera.
Il nonno le racconta la sua storia. Figlio di un giovane ebreo greco preso dai tedeschi e deportato nel campo di concentramento di Ferramonti di Tarsia, in Calabria. Riuscì a fuggire e nascondersi per qualche giorno grazie all’aiuto di una ragazza del luogo. In una notte d’amore intenso lei rimase incinta. Il padre ignaro di tutto riparte. Il figlio a vent’anni emigra in Svizzera… È lui, Pino Ambrosio.