Il 2022 – e i dati sul primo semestre del 2023 che pure è presentato in questo Rapporto – si chiude per l’editoria italiana con un -1,5% e una spesa complessiva del pubblico di 3,4 miliardi di euro.
Nel 2022, l’editoria italiana ha comprato dall’estero 9.423 diritti di traduzione di opere straniere e ha venduto 7.889 diritti di traduzione di opere italiane.
Il 29% dei contratti di acquisto e il 27% dei contratti di vendita sono stati realizzati da editori medio-piccoli, ovvero con un valore del venduto a prezzo di copertina nei canali trade (librerie fisiche e online e supermercati) fino a 5 milioni di euro.
Nei soli canali trade di varia adulti e ragazzi, i lettori hanno speso 1,7 miliardi di euro acquistando 113 milioni di copie di libri ed effettuando (è una stima) quasi 11 milioni di download di e-book.
Il 2021, va ricordato, si era chiuso con una crescita della spesa complessiva del +11% rispetto al 2020. Soprattutto, si era chiuso con 377 milioni di spesa in più e un +12% rispetto al 2019, ultimo anno «normale» prima della pandemia e degli strascichi che avrebbe portato con sé.
Letto in questo contesto, il -1,5% del 2022 sul 2021 va interpretato – per ora – quasi come un fisiologico rimbalzo dopo una delle crescite più importanti mai fatte registrare dall’editoria italiana negli ultimi trent’anni.