Carnevale alle porte: ecco dove viverlo in Italia!

carnevaleLa festa cade tra il 28 febbraio e il 5 marzo. La data ufficiale di quest’anno è domenica 3 marzo.

Carnevale deriva dal latino “carnem levare”, togliere la carne, in quanto nel giorno del martedì grasso, chi poteva si concedeva un lauto pasto a base di carne, prima che cominciasse il digiuno quaresimale. Oggi questa visione così drastica della Quaresima non esiste più, tuttavia è molto forte la tradizione carnevalesca italiana e non solo. Certo, il carnevale più famoso del mondo resta quello di Rio de Janeiro, favorito anche dal fatto che ad emisferi invertiti questa manifestazione in Brasile sia organizzata nel periodo estivo, ma in Italia sono tanti i luoghi che vale la pena visitare nei giorni della festa che quest’anno capitano verso la fine di febbraio, inizio marzo.

LE ORIGINI PAGANE
Il Carnevale ha origini antiche e pagane. Gli etruschi e i romani, per esempio, compivano nel mese di febbraio dei riti di purificazione rispettivamente alle divinità Februs e Febris. Questi riti segnavano il passaggio dall’inverno alla primavera. Più avanti negli anni, nella Roma imperiale venivano celebrati i famosi “riti saturnali”; a seguire, nel Medioevo, nel periodo antecedente la Quaresima, veniva celebrata “la festa dei pazzi”, che consentiva almeno una volta l’anno di uscir fuori dalla routine della morale dell’epoca, infine nel Rinascimento viene data l’impronta folkroristica a quello che è il Carnevale moderno, grazie alla “Commedia dell’arte”.

IL CARNEVALE DI VENEZIA
Il carnevale di Venezia, con le tipiche mascherine, inaugurato dal volo “dell’Angelo” dal campanile di San Marco, è senza dubbio il carnevale italiano più conosciuto nel mondo, e la città lagunare registra in quei giorni un deciso aumento di affluenza di turisti. Meritano attenzione, in quanto considerate dei veri e propri eventi culturali, anche le manifestazioni di Ivrea (TO), nella cui piazza, il giorno del martedì grasso, viene organizzata una battaglia a colpi di arance, le sfilate di carri allegorici di Cento (FE), Viareggio (LU), Putignano (BA) e Acireale (CT), il lancio di dolciumi di Fano (PU), le sfilate sarde delle tipiche “Mamuthones” e “Issohadores” a Mamoiada (NU), le maschere di Tricarico (MT) e le sfilate dei carri floreali nella città di Sanremo (IM) giusto per citare le più fastose e celebri.

LE TRADIZIONI IN IRPINIA
Una menzione d’onore va senza dubbio ai Carnevali d’Irpinia. Nonostante in tutta la Campania le carnascialate siano numerose, e ben distribuite e organizzate omogeneamente in tutta la regione, va segnalata la manifestazione del “Carnevale Princeps irpino”, che si vive nella provincia di Avellino. Da qualche anno infatti, decidendo anno per anno la location, si decide di riunire in un unico evento i sei principali Carnevali della zona: Castelvetere sul Calore, Montemarano, Mercogliano, Capriglia, Forino, Serino, con maschere, balli tipici, la “Zeza” giusto per citarne uno, la particolare storia della moglie di Pulcinella, cantata e impersonata da gruppi di uomini in maschera, anche in ruoli femminili.

La manifestazione nasce con l’obiettivo di fare promozione territoriale e creare rete tra i comuni, oltre che coinvolgere i giovani affinché un domani possano portare avanti le tradizioni del territorio. La modernità, lo spopolamento, la crisi, sono una forte minaccia alla vita di questi paesi, che anche nel Carnevale vedono uno spiraglio di sviluppo.

In Italia dunque, un po’ dovunque, nei giorni di Carnevale si avrà modo di divertirsi.