Anche tu, italiano all’estero, puoi firmare!

Petizione per un salario minimo di 9 euro l’ora. In poco più di 4 giorni raggiunte le 200 mila firme. Obiettivo 1 milione. Firmare è semplice: apri il link, riempi 4 caselle (nome, cognome, CAP di residenza e indirizzo mail) e digitare su FIRMA ORA. Possono firmare italiani in patria e italiani all’estero.

In Italia si è aperta una battaglia politica sul reddito dei lavoratori e delle lavoratrici, in particolar modo sulla retribuzione oraria minima. Nell’Unione europea ben 22 stati su 27 adottano un salario minimo, solo Italia, Austria, Svezia, Finlandia e Danimarca non hanno una legge in merito.

Neanche la Svizzera ha una legge per il salario minimo, solo alcuni cantoni l’hanno introdotta e non vale per tutte le categorie: Ticino (20 franchi l’ora), Neuchatel (20,77), Basilea città (21.00), Ginevra (23.00) e Giura (20,60).

Nei giorni scorsi il partito democratico, Azione, Sinistra italiana, Europa verde, Movimento 5 stelle e Più Europa, hanno lanciato una petizione a sostegno dell’approvazione della proposta di legge Atto Camera n. 1275 per introdurre il salario minimo a 9 euro l’ora (ai sensi dell’articolo 50 della Costituzione). L’obiettivo resta di arrivare a un milione di sottoscrizioni.

Perché questa iniziativa in Italia? Oltre al sostegno alla proposta di legge, “rafforza la contrattazione collettiva, facendo valere per tutte le lavoratrici e i lavoratori di un settore la retribuzione complessiva prevista dal contratto collettivo firmato dalle associazioni sindacali e datoriali comparativamente più rappresentative. In questo modo si combattono i contratti “pirata”, le false imprese, le false cooperative e le esternalizzazioni che servono proprio a sottopagare i lavoratori”.

Firmare è semplice: apri il link, riempi 4 caselle (nome, cognome, CAP di residenza e indirizzo mail) e digitare su FIRMA ORA. Possono firmare italiani in patria e italiani all’estero.

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