1940, quando l’Italia pensò di invadere la Svizzera

CopertinaLo storico veneto Leonardo Malatesta, nato a Malo in provincia di Vicenza il 23 marzo 1978, ha portato alla luce il progetto segreto dell’Italia di invadere la Svizzera nel 1940, il cosiddetto «Piano Vercellino». Il titolo del libro: L' invasione della Svizzera. Piani di guerra italiani dal 1861 al 1943.

Grazie all’importante lavoro di ricerca, lo storico Leonardo Malatesta ha portato alla luce il progetto segreto dell’Italia di invadere la Svizzera nel 1940. Il cosiddetto «Piano Vercellino», il nome dato alla pianificazione operativa che l’esercito italiano ideò contro la Svizzera.

Aveva come obiettivo l’invasione e l’occupazione della Confederazione elvetica: smembramento dello stato svizzero e l’annessione del territorio a sud delle Alpi all’Italia. Il piano prevedeva che le operazioni si svolgessero principalmente in Ticino, ma con manovre che avrebbero potuto interessare anche il Cantone dei Grigioni e il Canton Vallese.

I CONFINI ITALIA-SVIZZERA DAL 1861 AL 1943
Leonardo Malatesta è uno storico militare veneto. Dopo la laurea in Storia a Venezia nel 2001, Leonardo Malatesta ha proseguito l’attività di ricerca storica, scrivendo volumi e saggi sulla storia militare dal 1848 ai giorni nostri.

Ha iniziato nel 2003 con il volume La Guerra dei forti, uno degli ultimi nell’estate di quest’anno è L’invasione della Svizzera. Piani di guerra italiani dal 1861 al 1943. Armando Dadò editore. Pagg.416. Nel mezzo oltre una ventina di libri. E li potete trovare e ordinare su internet.

Nel libro si parla del confine tra Italia e Svizzera dal 1861 al 1943, sia dei piani operativi ma anche delle fortificazioni di confine costruite. L’Italia e la Svizzera dal 1861 ad oggi, non si mai contrapposte in una guerra. Lo stato elvetico è dal 1500 che non è impegnato in nessun conflitto. E’ nota la sua neutralità nelle due guerre mondiali del ‘900.

IL PIANO VERCELLINO DEL 1940
Dalla fine dell’800, l’Italia rafforzò i confini con le fortificazioni in tutto il confine montano, compreso anche quello con la Confederazione Elvetica. La Svizzera, dal canto suo, tra la fine dell’800 e il decennio successivo, costruì delle fortificazioni in Canton Ticino e anche dei piani d’attacco verso l’Italia.

Pur se nel primo dopoguerra i rapporti tra Italia e Svizzera rimasero cordiali, nel 1940 lo Stato maggiore italiano diede il compito al comandante dell’armata del Po, generale Mario Vercellino, di elaborare un piano d’attacco alla Svizzera.

Fu uno studio approfondito che nel libro L’invasione della Svizzera. Piani di guerra italiani dal 1861 al 1943, viene analizzato nei dettagli, come le linee d’invasione, le forze che sarebbero state utilizzate, le fortificazioni svizzere e gli obiettivi da raggiungere.

Il tutto, fortunatamente, rimase sulla carta, all’interno dei faldoni dello Stato maggiore italiano, ma oggi, grazie al libro, il tutto viene reso pubblico.