“Tutti insieme al servizio degli italiani in Svizzera”

ambasciatore_basileaLunga intervista con l’Ambasciatore d’Italia in Berna Gian Lorenzo Cornado. Tanti i temi affrontati: servizi consolari, iniziative culturali e collaborazione con i rappresentanti della comunità italiana in Svizzera.

LA RETE CONSOLARE
Signor Ambasciatore, abbiamo nuovamente l’onore di intervistarla a poco più di un mese di distanza, oggi qui a Basilea dove si reca per la seconda volta dopo aver partecipato alla celebrazione della giornata del 4 novembre. La sua presenza è stata davvero molto apprezzata. Quanto è importante per lei poter “toccare con mano” le diverse realtà della rete consolare italiana in Svizzera?
Per me è assolutamente prioritario, perché la comunità italiana è la ragion d’essere della nostra presenza in Svizzera. In questo Paese vivono 650 mila connazionali, dei quali la metà con doppia cittadinanza. E abbiamo almeno 250 mila oriundi, ovvero svizzeri di origine italiana che hanno perso la cittadinanza italiana all’atto dell’acquisto di quella svizzera o figli di italiani che hanno perso la cittadinanza italiana al momento della naturalizzazione. Per questo la loro importanza è centrale. lo debbo occuparmi di tutti. Non sono solo Ambasciatore d’Italia a Berna, ma lo sono in tutta Svizzera e mi muovo dove ci sono esigenze e occasioni di incontro. Ho grande ammirazione per la collettività italiana in Svizzera perché nell’ultimo secolo sono stati milioni i connazionali arrivati in questo Paese, che hanno attraversato le Alpi con l’Italia nel cuore per dare un avvenire ai loro famigliari e hanno costruito la Svizzera moderna. Le autostrade, i tunnel, i palazzi, le infrastrutture, sono loro che hanno che li hanno costruiti dando un importante contributo al miracolo economico svizzero. E noi ne dobbiamo esserne orgogliosi. Ora è un’altra realtà. Gli italiani si sono integrati e spesso sono classe dirigente e imprenditoriale. Gli italiani sono dappertutto, portano il made in Italy, il buon gusto, il designer. Un tempo, in passato non era così. Gli italiani si sentivano stranieri, adesso l’italianità è dovunque. E’ un grande successo. Posso dire che la Svizzera si è “mediterraneizzata” grazie alla nostra comunità. Per me è importante essere vicino ai nostri connazionali. Insieme ai consoli sarò sempre felice di partecipare alle loro manifestazioni ed essere presente i ogni occasione importante.

INIZIATIVE CULTURALI
Vorrei parlare di cultura. In Svizzera, ma in modo particolare nella circoscrizione di Basilea. Sono numerose le iniziative culturali legate e connesse all’Italia, non da ultima la mostra che a breve verrà inaugurata alla “Messe” sull’opera di Caravaggio. Ma penso anche alle celebrazioni della settimana della lingua e della cucina italiana nel mondo, che quest’anno a Basilea sono state molto apprezzate. Che importanza attribuisce alla promozione culturale nell’ambito del suo mandato? E in questo senso, che ruolo attribuisce ai Consolati?
I Consolati ne sono protagonisti. Il ruolo dei Consoli è fondamentale. La mostra su Caravaggio a Basilea sarà un altro fiore all’occhiello per l’Italia. La Console Romagnoli ha organizzato una serie di manifestazioni che hanno portato ancora una volta l’Italia al centro dell’attenzione in questo Paese. Tra qualche mese, il 25 marzo 2024, celebreremo il « Dantedì » la giornata dedicata a Dante Alighieri, con manifestazioni in tutta la Svizzera. A Berna, poi, a novembre, celebreremo Giacomo Puccini. È probabile inoltre che l’Italia sia presente quest’anno al festival del cinema di Locarno anche a livello istituzionale. Stiamo lavorando su molti fronti perché in Svizzera c’è grande domanda di cultura italiana. Siamo fortunati a rappresentare l’Italia in questo Paese che ci ha aperto le sue porte. Ho notato infatti che esiste una amicizia profonda e sincera tra Svizzera e Italia, tra popolo svizzero e popolo italiano. Lo avverto ogni giorno.

RIPRISTINARE IL CENTRALINO
Vorrei ora concentrarmi sul Consolato di Basilea. Signor Ambasciatore, la collettività ha accolto con fiducia la Console Romagnoli e le tante novità introdotte in Consolato ci fanno ben sperare per un miglioramento rispetto al passato. In particolare, abbiamo notato una maggiore vicinanza ai connazionali e una maggiore attenzione a comunicare con il pubblico. Che importanza conferisce a questi aspetti?
Sono aspetti basilari. Noi che eroghiamo servizi al pubblico dobbiamo essere consapevoli che l’utenza ha diritto ad un servizio di qualità. Il personale consolare è dedito a questa missione con professionalità e con impegno. Certo, c’è un carico di lavoro arretrato che non sarà facile da smaltire in poco tempo, ma c’è la volontà con la riorganizzazione in atto, il cui merito è del Console Romagnoli, arrivato da pochi mesi. Lei e il personale stanno facendo di tutto per riassorbire gli arretrati. Siamo passati da nove mesi a sei mesi, che sono ancora molti, ma sono gli stessi tempi di attesa necessari in Italia per ottenere un passaporto o una carta d’identità. C’è un’enorme mole di lavoro e le risorse non sono quelle che vorremmo avere. Comunque stiamo parlando di una città e di una Circoscrizione consolare molto estesa con 110 mila connazionali, di cinque Cantoni dai quali la pressione è sempre molto forte. lo ho raccomandato a tutti i consoli di ripristinare il centralino perché voglio che si dica « pronto » quando un connazionale chiama. Idem con la posta elettronica. Il connazionale ha bisogno del contatto diretto e personale con le autorità consolari e diplomatiche. Occorre sempre dare loro una risposta in ogni circostanza. lo so che per conseguire questo obiettivo posso contare sulla collaborazione del Console Romagnoli, degli altri Consoli e di tutto il personale sia di Basilea che degli altri uffici consolari in Svizzera. Dobbiamo quindi assicurare non solo un’eccellente qualità di servizi al pubblico ma anche migliorare sempre più i rapporti con il pubblico. La figura del centralinista diventa di primo piano. Tra l’altro esiste un codice di comportamento per i dipendenti pubblici nei confronti dell’utenza che prevede che “il dipendente in rapporto con il pubblico opera con spirito di servizio, correttezza, cortesia e disponibilità e, nel rispondere alla corrispondenza, a chiamate telefoniche e ai messaggi di posta elettronica, opera nella maniera più completa e accurata possibile”. Ciò aiuta a creare un rapporto tra il personale dei consolati e il pubblico fondato sul rispetto e sulla fiducia.

INCORAGGIARE I FUNZIONARI A VENIRE IN SVIZZERA
La Console Romagnoli, sin dai primi incontri con la collettività, ha dichiarato di voler dare massima priorità ai servizi essenziali. In particolare, ha promosso il passaggio al sistema di prenotazioni online, allineando questo Consolato al resto della rete svizzera. Sappiamo inoltre che i dati di fine anno presentano risultati incoraggianti. Cosa è necessario fare affinché questi risultati siano sostenibili nel tempo, anche negli anni a venire?
Ovviamente l’ampiamento dell’organico sarebbe la soluzione ideale. Non so se sarà possibile subito. II Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha assunto centinaia di dipendenti. Il problema di fondo è il trattamento economico. Essendo gli stipendi pagati in euro, in Svizzera con il franco in costante apprezzamento rispetto all’euro vi è una progressiva riduzione dello stipendio dei nostri dipendenti. Ecco perché ci sono meno candidature rispetto al passato a venire a prestare servizio in Svizzera. Cercheremo di incoraggiare i dipendenti ministeriali a trasferirsi in Svizzera valorizzando l’eccellente qualità della vita in questo splendido Paese. Magari puntando su figure che provengono dalle regioni di confine con il vantaggio di essere vicino alla loro abitazione.

FARE SQUADRA INSIEME
“Cosa è scaturito dell’incontro con Consoli, Parlamentari, Comites e CGIE sui servizi consolari di lunedì?”
Abbiamo creato una bellissima squadra molto unita di rappresentanti dello Stato italiano, che sono l’Ambasciatore e i Consoli, e i rappresentanti della comunità eletti che sono i parlamentari, i membri di Comites e CGIE. Facciamo squadra insieme e ci ritroviamo assieme in molte occasioni. La prossima riunione sarà a Berna dedicata al “Sistema Italia” nel mese di gennaio, cui parteciperanno gli operatori economici, Camera di Commercio, l’ICE, i rappresentanti della comunità italiana, ci sarà l’Ambasciatrice svizzera a Roma, Monika Schmutz Kirgöz, proprio perché vogliamo fare squadra insieme. Non diremo agli altri cosa debbono fare, ma chiederemo come l’Ambasciata possa contribuire a superare le criticità e a promuovere il «Sistema Italia».
Rappresentanti eletti della comunità italiana e personale diplomatico-consolare hanno due compiti distinti: noi rappresentiamo lo Stato italiano e la comunità italiana di fronte alle Autorità svizzere loro la comunità italiana di fronte alle Autorità italiane. Loro sono le nostre “ guide” perché nessun dipendente ministeriale proveniente dall’Italia o dall’estero conosce la Svizzera come loro.
Organizzeremo poi un’altra riunione la prossima primavera con gli Enti Gestori per fare il punto sulla diffusione della lingua italiana nella Confederazione. Obiettivi ambiziosi che possono essere affrontati tutti insieme per servire al meglio la comunità italiana.