Taglio dei parlamentari verso un altro sì!

camera dei deputatiIn Italia la maggioranza di governo Lega e 5Stelle procedono di corsa alla Camera dei deputati verso l’approvazione della riforma costituzionale per ridurre di un terzo il numero dei parlamentari. Ma l’iter sarà ancora molto lungo.

Alla Camera dei Deputati è iniziata martedì 7 maggio la discussione sulla riforma costituzionale che prevede la riduzione dei deputati da 630 a 400 e dei senatori da 315 a 200. Sarà colpita anche la delegazione dei parlamentari eletti all’estero: da 18 (12 deputati e 4 senatori) passerà a 12 (8 deputati e 4 senatori).

Si tratta dell’esame della proposta di legge costituzionale “Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari (Approvata, in un testo unificato, in prima deliberazione, dal Senato) (C. 1585).

Il dibattito, che proseguirà fino a giovedì 9 maggio oppure nella notte di venerdì per arrivare al voto finale, è iniziato con forti polemiche tra Partito democratico e maggioranza per le pregiudiziali di costituzionali del provvedimento.

Finora sono stati respinti tutti gli emendamenti presentati in Aula, tra i quali quello della deputata di Forza Italia della Circoscrizione estero eletta in Nord America, Fitzgerald Nissoli Fucsia che chiedeva la conservazione della rappresentanza degli italiani all’estero a 18 parlamentari.  Sempre sullo stesso tema la protesta dei deputati del Pd eletti all’estero non è riuscita a scalfire il contenuto della riforma costituzionale che sta portando avanti Lega e 5Stelle.

In caso di approvazione del testo del Senato si tratterebbe della prima delle due letture conformi prevista dalla Carta per le modifiche costituzionali. Le leggi di revisione della Costituzione – recita l’articolo 138 della Costituzione –  e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione.

Si evita il referendum se la legge è stata approvata nella seconda votazione da ciascuna delle Camere a maggioranza di due terzi dei suoi componenti. Quindi l’iter è ancora lungo. Il provvedimento che passerà alla Camera dei deputati per il momento potrà essere esibito solo come propaganda elettorale per le prossime elezioni europee.