La seconda edizione di OnStage!Festival, il primo Festival di Teatro Americano in Italia, presentato da KIT Italia e The International Theatre in partenariato con Kairos Italy Theater a New York, arriva a Roma dall’11 al 15 novembre, abitando gli spazi dell’Off Off Theatre e del Teatro di Roma (Villa Torlonia e Teatro del Lido) con un programma fortemente innovativo e improntato sulla contemporaneità delle tematiche affrontate.
Una programmazione variegata costruito per offrire esempi eterogenei di ciò che viene prodotto in particolare sulla scena statunitense, sia in termini di spettacoli che in termini di progetti per lo sviluppo della drammaturgia. Concepito come essenziale momento di intersezione multiculturale, On Stage presenta anche letture e incontri di approfondimento sulle tematiche degli spettacoli, per scoprire come gli argomenti di una società contemporanea così distante siano in effetti molto vicini a noi.
Direttamente dagli Stati Uniti, appuntamento l’11 novembre all’ Off Off Theatre (ore 20:30) con When We Went Electronic, prodotto da The Tank NYC e scritto da Caitlin Saylor Stephens, un miscuglio psicotropico che descrive l’esperienza della sopravvivenza allo stupro. Scuole finite. Due modelle American Apparel® cercano di recuperare la memoria dopo una tragica notte brava, ma quando iniziano ad accadere cose molto strane, le ragazze cominciano a farsi domande sulla natura sintetica dei loro tessuti e a chiedersi se quello che credono sia accaduto è reale. Forse la notte scorsa non è stata una gran festa dopotutto. La Compagnia The Tank porta in scena, dunque, uno spaccato inedito e critico del mondo della moda, e non solo. Sempre la sera dell’ 11 novembre, al Teatro del Lido di Ostia (ore 21:00) è la volta di Reach, scritto da Ryan Sprague per Ivy Theatre Company, che esplora il mondo del disturbo post traumatico da stress e la distanza che si può instaurare tra famiglia e amici nel tentativo di spingere qualcuno lontano dal baratro, in replica anche all’ Off Off Theatre il 13 novembre (ore 20:30).
Le storie di donne soldato raccolte di prima mano dalla compagnia e riproposte montate drammaturgicamente sono invece il fulcro di In Their Footsteps, scritto e diretto da Ashley Adelman, in scena il 12 novembre (ore 20:30) sempre all’ Off Off Theatre. Oltre 50 anni fa migliaia di giovani donne americane partirono per il Vietnam per servire il loro Paese durante la guerra. Infinite Variety Productions ha intervistato cinque di queste donne: due ufficiali e tre impiegate civili, tutte volontarie. I loro ricordi intensi, orripilanti, divertenti e teneri sono stati ricomposti in storie senza tempo che raccontano il lato umano della guerra.
Il 14 novembre (ore 20:30) all’ Off Off Theatre è la volta di Do My Mouth di e con Davis Freeman (artista americano trapiantato in Belgio), un connubio tra stand-up comedy, TED talk e discorso motivazionale, in cui si riflette su vita, morte, me too e Ku Klux Khan. “Do my Mouth” è un viaggio tragicomico tra dolore e amore, perdita e crescita, gioia e imbarazzo, in cui Davis Freeman esorcizza i propri demoni esponendosi mentre disseziona ricordi intimi. Ripercorre la propria ricerca di equilibrio fra carriera e vita vissuta a pieno: la storia di un artista, padre, fratello e amante, che si svela attraverso imbarazzanti reminiscenze sessuali, segreti familiari dolorosi e un’interiore ricerca di “gioia, leggerezza e felicità” non solo per sé stesso ma anche per lo spettatore.
Infine, The Baby Monitor, prodotto da Different Translations, in scena all’ Off Off Theatre il 15 novembre (ore 20:30): uno spettacolo che ruota attorno al concetto di famiglia nella società che cambia, ponendo domande sulla legittimità dell’adozione per le coppie omosessuali. Un testo che pone domande cruciali sulla genitorialità in coppie omosessuali e sui valori della famiglia americana (e non solo) oggi.
Selezionati tramite bando, gli spettacoli affrontano temi di grande attualità in USA e nel mondo occidentale in genere, utilizzando linguaggi teatrali diversi. Sono presentati in lingua originale con sopratitoli in italiano (*traduzioni realizzate in collaborazione con il Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Straniere dell’Università di Roma Tre, sopratitoli a cura del Festival) e saranno sempre seguiti da un incontro con le compagnie in collaborazione con esperti, per dar modo al pubblico di approfondire i temi confrontandosi direttamente con gli artisti stranieri (con traduzione simultanea).
Evento di punta di questa cinque giorni romana di OnStage!Festival è, inoltre, la Cerimonia ufficiale di consegna del premio all’autore, eccezionalmente presente a Roma, del testo vincitore del 2° OnStage Award: The Lost Sock Laundry (Lavanderia Calzino Perso), il 15 novembre (ore 16:00) al Teatro Torlonia, in collaborazione con il Teatro di Roma.
The Lost Sock Laundry di Ivan Faute, testo vincitore dell’ On Stage Award 2020, il premio attribuito ad un drammaturgo professionista statunitense per un testo inedito, offrendo l’opportunità di una prima mondiale nell’ambito di OnStage!festival, la pubblicazione del testo e la donazione di un’opera d’arte realizzata appositamente come effige del premio, che per questa edizione è firmata dallo scultore e scenografo Sergio Gotti, presente alla serata di premiazione.
The Lost Sock Laundry, Lavanderia calzino perso nella traduzione di Pietro Bontempo, che andrà in scena in forma di lettura in italiano diretto per l’occasione da Mauro Santopietro, è un affresco che affronta la tematica dell’integrazione, molto sentita in tempi di tensioni razziali come quelli in cui viviamo. I personaggi abitano un mondo multietnico pieno di stereotipi e pregiudizi che tentano di superare insieme. Ambientato in una lavanderia automatica ad Astoria, Queens, New York, dove donne di varie etnie di incontrano e condividono questioni familiari quotidiane, il testo esplora amicizia, identità e cultura nazionale, ma anche la storia umana dell’America e il tema dell’accoglienza di nuove culture.