È l’ultimo di una dinastia di compositori che da più di un secolo deteneva il monopolio della vita musicale a Lucca. Ma è a Milano che dal 1880 al 1883 Puccini si forma e scrive le prime opere frequentando il Conservatorio.
Si innamora di una donna sposata, Elvira Bonturi, che nel 1886 abbandona il marito per lui. E solo dopo la morte del marito si sposano.
Arrivano il successo e la solidità economica grazie alla sua terza opera, Manon Lescaut (1893). Nel 1896 con La bohème coglie un successo ancora più grande, che si estende presto anche a livello internazionale.
E poi il grande successo con le due opere successive, Tosca (1900) e Madama Butterfly (1904), grazie alle quali Puccini diventa il compositore vivente più ricco e famoso. Importanti teatri d’opera all’estero rappresentano cicli quasi completi delle sue opere alla sua presenza (nel 1905 a Buenos Aires e Londra, nel 1906 a Budapest e Londra, nel 1907 a New York, nel 1908 a Parigi).
Nel 1910 per la prima volta una prima assoluta di un’opera di Puccini ha luogo all’estero: La fanciulla del West fa il suo debutto a New York, un grandioso evento.
Puccini trascorre gli anni della guerra, da lui tanto odiata, per lo più in ritiro a Torre del Lago, vicino Viareggio, nella sua Toscana, dove lavora per l’incompiuta Turandot.
Solo nel 1919 Puccini torna all’estero: Londra e ancora nel 1920 per la prima inglese del Trittico e a Vienna per le prime rappresentazioni in lingua tedesca della Rondine e del Trittico.
Due le sue passioni predominanti: le automobili (la prima l’aveva comprata già nel 1902 e ne era seguita un’altra dozzina) e, in modo particolare, le case.
Puccini muore il 29 novembre 1924, a Bruxelles, in una clinica dove si era sottoposto ad un intervento chirurgico per un carcinoma alla gola.
