A livello di arrangiamento ci propongono una raffinata versione acustica piano e voce, particolarmente intensa ed emozionante; prodotta dal frontman Simone Corazzari in collaborazione con Lorenzo Cazzaniga, uno dei maggiori producer italiani (Claudio Baglioni, Negramaro, Lucio Dalla, Fabrizio De André, Ray Charles, Sting, Mina, PFM, Pooh, Vasco Rossi,…), che è ormai una presenza fissa nei lavori della band. Per quanto riguarda invece il videoclip, la cui regia è affidata a Francesco Riva, è stato girato presso il Rock on the Road di Desio e si sviluppa in un classico saloon d’altri tempi in cui i protagonisti si apprestano a giocare una mano di poker di fondamentale importanza, quella contro o a favore di se stessi. Abbiamo fatto quattro chiacchere proprio con Le Folli Arie: Simone e Massimiliano…
Perché la scelta di “Desperado” per questa pubblicazione?
Gli Eagles fanno parte del nostro background musicale e questo brano è uno degli evergreen che abbiamo sempre pensato di fare nei nostri concerti; abbiamo deciso di presentarlo in veste super-minimal per dare risalto all’interpretazione vocale. Il pianoforte di Pierluigi Salami ha completato l’opera.
Il video, dopo l’anteprima su TGCom del 12 Gennaio, è ora disponibile sul nostro canale YouTube e vede Simone “bianco” giocare una partita di Poker contro Simone “nero”, ricordandoci come oggi sia sempre più difficile restare connessi con la voce autentica della nostra Anima. Una sfida nella quale è difficilissimo rimanere concentrati per via del rumore del mondo circostante e che ci costringe quasi a vagare senza meta, fin quando non si comprende che la missione più importante è quella di guardarci dentro e far dialogare le diverse parti di noi, Luce e Oscurità, bianco e nero. Tra varie vicissitudini la partita finirà con un colpo di scena…
… e questa idea di Video-cover per anticipare l’album?
Abbiamo deciso di pescare da repertori diversi, andando a riscoprire delle perle nascoste oppure “rileggere” classici intramontabili. E’ un percorso di riscoperta il nostro, nei confronti dei brani che ci hanno influenzato; una sorta di ricerca delle nostre autentiche radici musicali. È una sfida entusiasmante misurarsi con i giganti della storia della musica. Nei nostri tour avevamo bisogno di cover per incrementare la scaletta e quindi, andando avanti, abbiamo deciso di fare un nostro “Folle Song-Book” con l’idea di far uscire un disco che raccolga tutte le cover già uscite, per terminare con un inedito. Il disco avrà due lati che rappresentano le nostre due anime sonore: uno acustico e uno elettrico (playlist cover-videos: https://bit.ly/LFACoverVideos)
Artisti che vi ispirano o hanno ispirato?
Abbiamo sempre avuto ascolti molto diversi fra loro; nel primo disco emergono di più le influenze di Simone, essendone l’autore ed il produttore: Jeff Buckley, Ben Harper, Dave Matthews, Pink Floyd, Led Zeppelin, Genesis, Yes, Porcupine Tree, PFM, Lucio Battisti… Le 13 tracce del disco sintetizzano bene il lavoro fatto, passano dolcemente attraverso mondi sonori differenti pur rimanendo sempre legate da un unico filo conduttore stilistico. Alcuni l’hanno definito un album prog mascherato da pop (o pop mascherato da prog, ai posteri l’ardua sentenza…) e contiene anche sfumature di grunge, fusion e latin/funk riuscendo a mantenere, incredibilmente, l’equilibrio! Massimiliano invece arriva da ascolti come Marcus Miller, Yellowjackets, Stevie Wonder, Tori Amos e Red Hot Chili Peppers. La nostra grande sfida è riuscire a trovare il giusto mix tra tutti gli stili che amiamo e creare qualcosa di nuovo, riconoscibile, musicalmente interessante, ma non troppo complicato da ascoltare; chissà dove ci porterà questa ricerca…
Sappiamo che avete aperto alcune date de Le Orme…
Sì, abbiamo aperto in duo acustico alcune date del loro tour teatrale e, recentemente, in elettrico, la data di Legnano. Sono state serate indimenticabili e tornare a suonare in un teatro gremito, dopo questi anni di stop, è stata un’emozione impagabile! Con Le Orme l’inizio dell’avventura risale al 2019 e ogni volta è energia pure. Non vediamo l’ora di tornare sul palco!
Avete nuovi programmi da poterci anticipare?
Sicuramente finire il prima possibile questo disco e cominciare a lavorare al prossimo di inediti. Nel 2024 torneremo a fare più live; la speranza è quella di creare un rapporto sempre più autentico con un pubblico che ami ciò che facciamo e come lo facciamo… e quindi vi aspetteremo ai nostri live!