Dal 2 al 6 maggio delegazioni del Consiglio d’Europa sono in Svizzera per verificare le misure elvetiche per la protezione delle lingue minoritarie e delle minoranze nazionali. Durante il viaggio delle delegazioni attraverso la Svizzera sono previsti colloqui a Coira con le associazioni mantello per la promozione della lingua e della cultura romancia e italiana e con le autorità dei Cantoni Ticino e Grigioni. Inoltre, si terranno incontri con le autorità dei Cantoni bilingui di Berna, Friburgo e del Vallese. Insieme alla Fondazione “Un futuro per i nomadi svizzeri”, il gruppo di esperti visiterà due aree di sosta utilizzate da Jenisch, Sinti e Rom.
Dopo la loro visita, gli esperti e le esperte indipendenti redigeranno delle perizie con raccomandazioni all’attenzione della Confederazione Svizzera. Tali raccomandazioni saranno approvate dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa dopo che le che autorità svizzere avranno avuto la possibilità di esprimere un proprio parere al riguardo.
Le visite di verifica dell’attuazione della Convenzione-quadro per la protezione delle minoranze nazionali e della Carta europea delle lingue regionali o minoritarie si svolgono a cadenza regolare. La Convenzione-quadro è stata ratificata dalla Svizzera nell’ottobre del 1998 ed è entrata in vigore nel febbraio del 1999. La Carta europea delle lingue regionali o minoritarie è stata ratificata nel 1997 ed è entrata in vigore nel 1998.
Il 1° ottobre 2021 il Consiglio federale ha approvato il rapporto combinato della Svizzera sull’attuazione di questi due documenti tra loro correlati, che rappresenta la base per la visita di questa settimana.
La Svizzera, la cui identità si basa sul pluralismo e sulla coesistenza di diverse comunità linguistiche e culturali, si impegna per la tutela e la promozione delle lingue minoritarie e delle minoranze nazionali. Visto che questi temi rappresentano una priorità delle Linee guida sui diritti umani 2021–2024 edite dal Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), la Confederazione Svizzera si impegna in questo senso anche a livello internazionale.
Inoltre, il presidente Ignazio Cassis ha definito la pluralità di lingue, culture e opinioni della Svizzera uno degli aspetti centrali del suo anno di presidenza.