Il vaccino anti-Covid c’è, ma non per tutti

vaccino_covid L’americana Pfizer e la tedesca BioNTech hanno assicurato 50 milioni di dosi del vaccino anti-Covid entro la fine del 2020 e 1,3 miliardi di dosi durante il prossimo anno. La distribuzione non sarà semplice perché non c’è per tutti.

Finalmente una buona notizia. Il tandem Pfizer-BioNTech, americana la prima, tedesca la seconda, sono arrivate prima di tutti gli altri colossi farmaceutici. Hanno assicurato che 50 milioni di dosi del vaccino anti-Covid arriveranno entro la fine del 2020 e 1,3 miliardi di dosi durante il prossimo anno.

L’Europa è corsa immediatamente ad accaparrarsi 300 milioni di dosi. Non saranno sufficienti per tutti, però. La popolazione dell’Unione europea conta 446 milioni e le dosi da somministrare sono due. I conti sono presto fatti: vaccino per 150 milioni di persone, appena un terzo. Come saranno scelte?

L’Italia, insieme a Regno Unito, Francia e Olanda aveva puntato su Astrazeneca, ma Pfizer e BioNTech sono arrivate prima. Il fattore tempo era decisivo per tutti. «Il contratto con Pfizer-Biontech sarà firmato presto» ha affermato qualche ora fa la Commissaria Ursula von der Leyen.

Ma funzionerà questo vaccino? Nell’ultima fase della sperimentazione ben 43mila volontari hanno ricevuto le due dosi di vaccino. I casi di contagio fra le persone vaccinate costituiscono meno del 10% del totale. Si ritiene affidabile e sicuro. Ora si attende il via libera da parte delle agenzie sanitarie. A fine novembre il via negli Stati Uniti e a dicembre dell’Unione europea. 

E i tempi della distribuzione? Prima gli Stati Uniti che avevano punto proprio sulla Pfizer, e poi via via gli altri Paesi. Solo nel corso del primo semestre sarà utilizzato in Europa.