In base alle previsioni di rincaro per il 2023 (+2,2%), quest’anno i salari reali nei comparti convenzionati dovrebbero segnare un aumento molto lieve, pari allo 0,3%. Gli accordi sui salari effettivi hanno interessato poco più di 655 000 persone (2022: 551 000 persone; 2021: 589 000 persone; 2020: 633 000 persone; 2019: 613 000 persone).
I salari effettivi sono aumentati del 2,5% sia nel settore secondario sia nel terziario, con una media complessiva del 2,5%. Nelle varie sezioni economiche gli adeguamenti salariali si sono articolati nel modo seguente: informazione e comunicazione (+2,9%), commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli (+2,9%), attività manifatturiere (+2,8%), trasporto e magazzinaggio (+2,6%), attività finanziarie e assicurative (+2,5%), attività amministrative e servizi di supporto (+2,4%), costruzioni (+2,4%), attività professionali, scientifiche e tecniche (+2%), e sanità e assistenza sociale (+1,9%).
Aumenti salariali principalmente a titolo collettivo
Contrariamente agli ultimi due anni, l’aumento medio dei salari convenzionali per il 2023 (+2,5%) è ripartito sostanzialmente a titolo collettivo (+2,1%) e per lo 0,4% a titolo individuale. Quindi l’86% della massa salariale destinata agli aumenti dei salari è stata distribuita in modo uniforme alle persone beneficiarie. Gli adeguamenti concessi a titolo collettivo sono stati la maggioranza sia nel settore secondario (93%) che in quello terziario (80%).
I salari minimi sono progrediti in media dell’1,9%
Nel 2023 i salari minimi definiti nei principali CCL sono stati aumentati dell’1,9% (2022: 0,6%; 2021: 0,2%; 2020: 0,7%; 2019: 0,8%). Poco più di 1 832 000 persone sono tutelate da un CCL che contiene clausole normative sui salari minimi e per il quale sono stati conclusi accordi in merito.
I salari minimi sono aumentati dell’1,9% nel settore secondario e dell’1,8% nel terziario. Le sezioni economiche hanno registrato gli adeguamenti seguenti: attività finanziarie e assicurative (+3,7%), attività non suddivisibili (impiegati di commercio e personale di vendita) (+2,9%), attività manifatturiere (+2,6%), attività professionali, scientifiche e tecniche (+2,1%), commercio e riparazione di autoveicoli e di motocicli (+1,6%), trasporto e magazzinaggio (+1,4%), sanità e assistenza sociale (1,3%), altre attività di servizi come le attività di lavanderia e pulitura a secco, i parrucchieri e i saloni di bellezza (+1,2%), attività amministrative e servizi di supporto (+1,1%), e costruzioni (+1%).