Fcli: “L’Ucraina siamo tutte e tutti noi”

Ukraine FlagLa Federazione delle Colonie Libere Italiane invita i soci a scendere in piazza, ovunque ci siano manifestazioni a favore della pace. Appello a tutti i Paesi europei ad adottare misure più severe nei confronti della Russia. Il comunicato della Fcli.

Le ultime parole di Putin pronunciate prima di attaccare l’Ucraina ci ricordano tristemente il motto propagandistico Heim ins Reich (ritorno al Reich), lanciato da Hitler nel 1938 per richiamare le comunità di etnia tedesca sparse per l’Europa a (ri)insediarsi nei territori della Grande Germania. Gli avvenimenti successivi sono storia, ricordati e studiati come monito per le generazioni a venire. Eppure, l’altro ieri ci siamo risvegliati increduli con la guerra sotto casa. Una guerra voluta dalla grande Russia che agli occhi di tutto il mondo è diventata davvero molto piccola.

La FCLIS ha accolto con grande soddisfazione la decisione del Consiglio federale di facilitare l’accoglienza di chi fugge dalla guerra in Ucraina, abolendo l’obbligo di visto e abbattendo le formalità burocratiche.

Il diritto di neutralità della Svizzera vieta l’entrata in guerra e la fornitura di armi alle parti in conflitto, tutto il resto è questione di posizione politica. Oltre a condannare con fermezza il vile attacco della Russia all’Ucraina, la FCLIS ritiene che la Svizzera debba assumere una posizione inequivocabile nei confronti della Russia istituzionale. Di fronte a una così grave violazione del diritto internazionale, la Svizzera non può rinunciare al congelamento dei beni russi, argomentando che ciò potrebbe compromettere la posizione della Svizzera in caso di un eventuale intervento di mediazione tra le parti belligeranti. Rinunciando al congelamento dei beni mette a repentaglio le relazioni con l’Unione Europea, che a modesto parere della FCLIS sono più importanti che quelle con la Russia, e pregiudica la sua reputazione.

Anche a livello dell’approvvigionamento energetico lanciamo un appello a tutti i Paesi europei (Svizzera e Italia comprese), ancora restii ad adottare misure più severe nei confronti della Russia, a ricercare fin da subito fonti alternative sul proprio territorio o in altre nazioni, al fine di ridurre gradualmente la dipendenza dalla Russia.

Ciascuna e ciascuno di noi può fare qualcosa per l’Ucraina. La FCLIS invita i propri soci e le proprie socie a scendere in piazza, ovunque ci siano manifestazioni di protesta contro il comportamento della Russia e a favore della pace. Invitiamo inoltre a fare delle donazioni all’Ucraina sotto forma di generi alimentari e vestiari tramite le organizzazioni umanitarie preposte a tali fini e/o di fondi attraverso la Banca cantonale, presso la quale la Banca nazionale ucraina ha aperto un conto a tale scopo.

Federazione delle Colonie Libere Italiane in Svizzera