Amarezza e rammarico per tutti gli europeisti. È stato fatto tutto il possibile per evitare la Brexit? L’attuazione della politica della Gran Bretagna dopo il referendum del 2016 segna oggi il suo culmine. Il Regno Unito è fuori dall’Unione Europea dopo 47 anni di permanenza e non potrà più partecipare alle riunioni europee.
Il divorzio non è immediato. Oggi inizia la transizione che terminerà il 31 dicembre 2020 per permettere a Londra e Bruxelles di concludere gli accordi economico-commerciali. Per uno degli artefici della Brexit, oggi premier britannico, Boris Johnson, è “un’opportunità storica per far tornare grande il Regno Unito”. Ma chi crede davvero a questo proclama?
Su facebook tanti i commenti della comunità italiana che vive da molti anni principalmente a Londra e nelle altre grandi città inglesi. Ci ha colpito la testimonianza di Roberto Stasi, da nove anni nel Regno Unito: “Mai avrei pensato di ritrovarmi in un Paese extracomunitario e mai avrei pensato di vivere questo momento storico ma profondamente triste”. Nel post ringrazia “tutti quelli che continuano a lavorare perché i nostri diritti di cittadini siano protetti e garantiti!”
E per alleviare l’amarezza della comunità italiana, il Pd ha organizzato domenica 2 febbraio un incontro a Londra dalle 15:00 alle 18:00 con il capogruppo Pd al Parlamento europeo Brando Benifei.
Sempre a Londra giovedì sera si è tenuta una riunione di Italia Viva con i parlamentari Sandro Gozi e Massimo Ungaro. Commovente il saluto di Maria Paola Emanueli che ha pubblicato un breve report dell’evento: L’Europa la portiamo dentro di noi, ovunque siamo!”.
Tra gli expat italiani residenti in Gran Bretagna non c’è solo amarezza, ma anche il timore per le future norme sull’immigrazione.