“Caro Cgie non coltivare il proprio orticello”

ticchio_cgieA Roma oggi 19 giugno 2023 è giorno di insediamento del nuovo Consiglio Generale degli Italiani all’Estero. Apertura affidata al Sottosegretario Giorgio Silli. Chiuderà i lavori il Ministro Antonio Tajani.

Da oggi fino al 23 giugno 2023 si svolge presso la sala conferenza internazionale della Farnesina a Roma l’Assemblea d’insediamento del nuovo CGIE – Consiglio Generale degli Italiani all’Estero.

Il Ministro degli Esteri e Vice-Presidente del Consiglio dei Ministri e della Cooperazione Internazionale, On. Antonio Tajani, interverrà all’Assemblea Plenaria del CGIE solo alla chiusura dei lavori.

Io l’avrei anche aperta, se non altro per un esempio di vivo interesse e rispetto di tutti gli Italiani nel mondo. Purtroppo così non è. L’apertura è stata affidata al Sottosegretario ON. Giorgio Silli.

Il Consiglio Generale degli Italiani all’estero per legge è l’organo consultivo del Governo e del Parlamento. Però questo impegno rimane solo nella Legge e sulla carta.

18 MESI DI NAFTALINA
Se, prendiamo questi ultimi 18 mesi, non solo è stata volutamente tenuta in naftalina l’indizione della costituzione del nuovo CGIE, ma anche e nonostante i grandi temi che prepotentemente sono venuti al pettine, la Farnesina non ne ha risolto uno. L’unica cosa che il governo si è premunito di fare è tagliare i fondi al mondo dell’emigrazione, anche se il Ministro Antonio Tajani quando va all’estero e ci incontra è solerte nel dire che “come Italiani all’estero siamo una risorsa”.

Ci credo bene, perché quando hanno bisogno di fare cassa, dove tagliano, sui capitoli degli Italiani all’estero oppure aggiungano balzelli, che sempre come Italiani all’estero siamo tenuti a pagare indipendentemente dal dettame della Costituzione Italiana e delle leggi a nostro favore.

É vero siamo una risorsa perché siamo il bancomat dei Governi Italiani e dei Ministri che, negli ultimi 30 anni si sono alternati. Pertanto, sempre in questi 30 anni, con i Comites, il CGIE e il voto all’estero, tutti eravamo convinti che le cose sarebbero migliorate.

PERSE MOLTE CONQUISTE DEL PASSATO
Credo che sia sotto gli occhi di tutti, non soltanto i miei, che abbiamo perso anche le conquiste fatte prima dell’avvento di questi pseudi citati organismi: Comites, CGIE, Parlamentari, anche se più di qualcuno ha dato segnali di adoperarsi, ma senza risultati, perché uno o due alberi non fanno primavera.

Secondo la legge il CGIE, tra le molteplici funzioni, si propone di promuovere e agevolare lo sviluppo delle condizioni di vita delle Comunità Italiane all’estero e rafforzare il collegamento con la madre Patria.

Oltre che a promuovere ed assicurare la più efficace tutela e dei diritti degli Italiani all’estero, per esempio l’identità culturale e linguistica delle nuove generazioni di Italiani all’estero.

La parola più accreditata in questo mio pensiero non può essere che “BALLE”. Per non farla troppo lunga, vediamo i servizi consolari che sono ridotti all’osso e non si vuole trovare la soluzione al problema nonostante la semplicità del caso.

L’altro esempio è l’identità culturale e linguistica. Non so se il Ministero si rende conto che con la politica dei tagli ai corsi di Lingua e Cultura Italiana nel mondo, molti stanno chiudendo, per colpa proprio di questi tagli verticali.

ESSERE VICINO ALLA NOSTRA COMUNITA’
Spero, la speranza è sempre l’ultima a morire, che l’insediamento del CGIE con un lavoro sinergico e di vicinanza con i Comites, si possa essere più logisticamente vicino alla nostra Comunità, perché le scivolate di questi ultimi tempi da parte del Ministero si contano a iosa.

Le proposte dei Parlamentari, almeno di quelli che le fanno, come Ministero sosteneteli, perché sono proposte che vengono dal cuore della Comunità.

A tutti i componenti eletti nel CGIE dico/diciamo non coltivate il vostro orticello politico, ma coltivate l’orticello di milioni di Italiani all’estero. Che in questi ultimi tempi ci sentiamo orfani di tutto.

Giuseppe Ticchio
Consigliere del Comites di Zurigo e Presidente della Federazione Lucana in Svizzera.