Un’italiana nel Consiglio comunale di Winterthur!

Il 13 febbraio 2022 si vota a Winterthur l’Esecutivo, il Consiglio comunale, l’Amministrazione scolastica e l’Ufficio notarile. Tra i candidati e le candidate per il Consiglio comunale figura l’italo-svizzera Maria Catena Barbieri-Gallucci nella lista “Die Mitte”. Eventuali ballottaggi il 27 marzo 2022.

Maria Catena Barbieri-Gallucci è nata nel 1970 a Winterthur. All’età di 7 anni la sua prima migrazione: ha lasciato la Svizzera per andare a frequentare le scuole in Italia. A 18 anni è tornata a Winterthur dove vive tuttora impegnata nell’associazionismo e nella politica locale. Da 25 anni è titolare e direttrice di una scuola d’infanzia per bimbi dai tre mesi agli otto anni, nella quale collaborano 22 educatrici. Ha deciso di candidarsi alle elezioni per il Consiglio comunale cittadino nella lista “Die Mitte”.

Qual è il suo rapporto con l’Italia e gli italiani all’estero?
Ho vissuto tra Italia e Svizzera. Due Paesi che conosco molto bene. Rientrata in Italia a 7 anni per frequentare le scuole, trascorrevo le mie vacanze a Winterthur, dove mio padre ancora risiedeva. Ho deciso di tornare in Svizzera dopo essermi iscritta alla facoltà di psicologia dell’Università di Padova. Qui ho sempre frequentato l’associazionismo italiano. Già nel lontano 1989 mi sono candidata al Comites di Zurigo insieme a Giuseppe Ticchio.

Perché si è candidata per il Consiglio comunale di Winterthur?
A Winterthur ci sono nata e ci vivo. E’ una città che amo e dove coltivo molte relazioni sociali. Con la comunità italiana conservo un rapporto molto stretto. Ancora faccio parte del Comitato Cittadino. Ho tanta voglia di ringiovanire la politica. Intendo spiegare ai miei amici che con un po’ di interesse la politica non è molto complicata, soprattutto a livello locale.

Perché i “Winterthurer” dovrebbero votarla?
Voglio rafforzare il processo d’integrazione delle comunità straniere. Vorrei che i cittadini e le cittadine che non hanno il passaporto svizzero, dopo dieci anni di residenza potessero partecipare alla vita politica locale per dare il loro sostegno attivo, senza sentirsi estranei nella città dove vivono. Il mio motto è: la ricchezza dell’unità sta nell’accettare e nell’accogliere gli altri.  

Cosa si sente di dire alla popolazione in questo periodo difficile?
Insisto. Saper rispettare gli altri e convivere con le differenze che rendono forte l’unità di una comunità. La chiave della politica migratoria è la qualità dell’integrazione.