Nel 2022, con la fine della pandemia, nella maggior parte dei Paesi europei le spese sociali nel settore della salute si sono ridotte. È ad esempio stato così in Francia (-0,7%), in Germania (-1,7%) e in Italia (-4,0%). La situazione è diversa in Svizzera, dove le spese per le prestazioni sociali in questo ambito sono aumentate di 2,1 miliardi di franchi, cioè il 3,2% in più rispetto al 2021.
Ciò è dovuto in particolare all’aumento delle spese per l’assicurazione malattie obbligatoria e alle assenze dal lavoro per malattia. L’aumento delle prestazioni sociali nell’ambito della salute è stato frenato dalla forte contrazione delle prestazioni legate alle misure di screening e vaccinazione, che sono quasi tornate ai livelli precedenti la pandemia.
Accoglienza dei rifugiati in Europa
Gli afflussi migratori dall’Ucraina e da altre regioni del mondo si riflettono nell’andamento delle spese sociali nelle categorie dell’abitazione e dell’esclusione sociale. Gli aiuti alle persone più svantaggiate, comprese quelle rifugiate, rientrano in quest’ultima categoria. Le spese nei settori dell’abitazione e dell’esclusione sociale sono aumentate notevolmente rispetto al 2021, soprattutto in molti Paesi dell’Europa orientale e meridionale, come la Lettonia (+82,2%), il Portogallo (+59,1%) e la Repubblica Ceca (+46,2%). Anche la Svizzera ha registrato un aumento di queste spese (+4,3% per l’abitazione e +10,5% per l’esclusione sociale). Tuttavia, le spese sociali in questi settori sono rimaste marginali rispetto alle spese totali per le prestazioni sociali (il 3,5% in Svizzera e il 3,0% in Europa, valori mediani).