Inspiegabilmente ha perso la vita. È stata uccisa mercoledì 2 settembre in una casa a San Gallo, nel cantone tedesco, da un ragazzo svizzero di 22 anni con problemi psichiatrici. Ucciso a sua volta dalla polizia locale.
Il suo profilo Facebook è ancora aperto. Nella foto di copertina appare sorridente, con tre ragazzi. L’ultimo post il nove luglio, una bella immagine di sé. Ora, non c’è più, riposa per sempre a Palù, in Veneto, dove si sono tenuti i funerali.
Quattro anni fa aveva deciso di recarsi a lavorare in Svizzera e lasciare Verona, dove vivono il marito e tre figli maggiorenni.
Amava i bambini e i più deboli. In provincia di Verona aveva lavorato all’ospedale Chiarenzi di Zevio e al Policlinico di Bovolone. Aveva deciso di andare in Svizzera per trovare altre occupazioni. Infatti, lavorava come governante e babysitter per una famiglia di San Gallo.
Mercoledì 2 settembre verso le ore 12.00, alla Speicherstrasse di San Gallo, secondo le testimonianze, era in casa con una bambina e un’altra donna. Un ragazzo svizzero è riuscito ad entrare e scatenare l’ira contro di lei.
Il giovane 22enne, sconosciuto alla vittima, ha iniziato a colpirla ripetutamente con una padella fino ad ucciderla e ferire l’altra donna. Poi, è arrivata la polizia che, non riuscendo a fermarlo, l’ha ucciso.
Lunedì i funerali della donna a Palù. I parenti la ricordano come una donna coraggiosa e sensibile alla vita dei bambini.