Il Comites di Zurigo nelle mani del Consiglio di Stato

palazzo_statoIl Sottosegretario agli Esteri Edmondo Cirielli ha precisato nella risposta ad una interrogazione parlamentare che la risoluzione del caso del Comites di Zurigo si attende il giudizio del Consiglio di Stato.

Il 31 maggio 2023 il Vice Ministro degli Esteri Edmondo Cirielli in Commissione Esteri ha risposto all’interrogazione del deputato Fabio Porta circa l’operatività del Comites di Zurigo alla luce della sentenza del Tar sulla sua composizione: “Non è percorribile intraprendere alcuna iniziativa in attesa del giudizio del Consiglio di Stato”.

Nella risposta, Cirielli ha ricordato che “la sentenza di primo grado del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha ordinato il riconteggio delle schede delle ultime elezioni del Comites di Zurigo e indicato che la nuova ripartizione dei seggi tra le liste porterebbe all’elezione della Signora Iacobelli e non del Signor Giardino.

Il dispositivo prevede inoltre che il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale si conformi a quanto statuito e si faccia parte diligente nell’eseguirne le indicazioni, senza adottare atti che possano andare contro l’accertamento dei fatti”.

Ma “la parte soccombente alla sentenza di primo grado ha presentato ricorso – ha continuato il vice ministro sottolineando -“che in attesa dell’esame nel merito, il Consiglio di Stato ha emesso un’ordinanza di sospensione degli effetti della sentenza di primo grado”.
Il Ministero degli esteri “deve quindi farsi parte diligente nell’eseguire anche questa ordinanza. Violarne il contenuto implicherebbe l’annullamento di ogni atto non conforme”.

“Premesso che il Comites di Zurigo – ha concluso il Sottosegretario – non ha dichiarato decaduto il Signor Giardino, occorre sottolineare che la legge 286 del 2003 istitutiva dei Comites non attribuisce all’Autorità consolare alcun potere di interferenza nei lavori del Comitati degli italiani all’estero. Né può prendere provvedimenti nei loro confronti. Questo vale in particolar modo in pendenza di una pronuncia della giustizia amministrativa. Non è dunque percorribile intraprendere alcuna iniziativa in attesa del giudizio del Consiglio di Stato”.