Hikikomori, letteralmente “stare in disparte”

maviGli "Shonen" sono una raccolta di manga/anime, indirizzati ad un pubblico prettamente giovanile. Alcuni di questi mettono in risalto un fenomeno sociale partito dal Giappone e affermatosi negli ultimi anni anche nel resto del mondo ovvero quello degli "Hikikomori": letteralmente "stare in disparte", trattasi soprattutto di ragazzi/e che per lunghi periodi decidono di ritirarsi completamente dalla vita sociale, sostituendo la loro vita reale con quella virtuale fatta di anime, giochi, social.

Cosa rappresenta per te la musica? Come e quando ti ci sei avvicinato?
Credo sia la domanda piú complessa che si possa fare ad un artista, io credo che la musica, per una persona qualunque rappresenti un momento in cui staccare la spina o per dare una colonna sonora a dei momenti della propria vita, per un artista invece la musica rappresenta la quotidianità ,tutto quello che faccio, dico o penso é sempre in relazione alla musica ed é per questo motivo che nasce l’esigenza di scrivere o di tradurre queste azioni quotidiane nell’unica lingua che conosco, ovvero quella della musica. Tuttavia ciò che ho appena detto appartiene all’emisfero materiale dell’artista, mentre io ho sempre diviso la rappresentazione della musica in due emisferi e il secondo é quello dell’ignoto, quello fatto di stranezze ,cose inspiegabili ,immagini esuberanti , insomma una sorta di luogo onirico dal quale solo chi ha siglato un patto col diavolo musicante può attingere informazioni ed idee. L’insieme di tutto ciò per me é la musica. Mi sono avvicinato alla musica quando ero molto piccolo,vivendo la tradizione musicale partenopea e siciliana in casa è stato abbastanza naturale per me provare della curiositá nei confronti di questo mondo che unita allo studio hanno fatto si che mi innamorassi della musica. 

Nel tuo nuovo progetto cosa vuoi comunicare al pubblico?
Shonen parla di un fenomeno sociale molto diffuso in Giappone e che negli ultimi anni ha colpito anche l’Italia , ovvero quello che degli Hikikomori: si tratta di ragazzi/e che decidono di chiudersi nelle proprie stanze sostituendo la vita sociale con quella virtuale. L’intento del brano non è solo quello di rendere visibile il fenomeno a coloro che non lo conoscono ma tramite il sound fresco ed estivo , cercare di mandare un messaggio di forza e speranza a questi ragazzi , invitandoli a riflettere su ció che la vita in realtá puó offrire. 

Quali sono le tue 3 canzoni preferite, all time, del Festival di Sanremo?
Pur non essendo stato un seguace delle varie edizioni, ovviamente è impossibile non aver sentito i brani usciti quest’anno e posso dire che coloro che mi hanno colpito di piú sono: Irama, Fulminacci e Colpesce e Dimartino.

Come si potrebbe rilanciare il mercato discografico della musica?
Non credo io sia la persona piú adatta per rispondere a questa domanda , alla fine sono un semplicissimo producer e cantautore, ció che posso dire peró è che fin quando ci saranno progetti interessanti, sperimentazioni musicali e voglia di rischiare, la musica ci dará sempre le soddisfazioni che cerchiamo.

Quale sarebbe per te il più grande successo?
Il mio sogno sarebbe quello di viaggiare , conoscere piú culture musicali possibili , vivere facendo quello che amo e sperimentare nuove fusioni di generi ,magari creare un genere mio, insomma credo sia normale a vent’anni avere molte ambizioni ,quindi spero tra dieci anni di rispondere alle vostre domande e potervi raccontare di tutto questo. Ecco quale sarebbe il mio piú grande successo.