Zurigo premia il regista Paolo Sorrentino

sorrentinoIl Festival del Cinema di Zurigo (23 settembre – 3 ottobre) premia Paolo Sorrentino. Il suo film «È stata la mano di Dio» sarà a dicembre nelle sale della Svizzera tedesca. La nostra intervista al regista napoletano. (ph. shutterstock)

Il Festival del Cinema di Zurigo (23 settembre – 3 ottobre) premia Paolo Sorrentino. Il suo film «È stata la mano di Dio» sarà a dicembre nelle sale della Svizzera tedesca. La nostra intervista al regista napoletano.

La Mostra di Venezia ha aperto le danze, lo Zurich Film Festival (ZFF) continua il ballo. E così Zurigo torna ad ospitare la manifestazione più prestigiosa del Paese legata al grande schermo: l’edizione 2021, in scena dal 23 settembre al 3 ottobre conferma la tradizione del parterre di star internazionali e in via eccezionale l’anteprima dell’ultimo film di James Bond, No time to die, e la presenza di Sharon Stone.

Ma il ZFF dedica quest’anno la sua retrospettiva al regista italiano Paolo Sorrentino, che per l’occasione mercoledì ha ricevuto anche il premio alla carriera “A tribute to… Award”.

Sorrentino, classe 1970, ha ricevuto il riconoscimento in occasione della Gala Premiere in apertura della proiezione del suo ultimo film “È stata la mano di Dio”.

Uno degli ultimi importanti riconoscimenti che il regista napoletano ha ottenuto è senza dubbio il Leone d’argento – Gran premio della giuria alla 78esima Mostra del cinema di Venezia qualche settimana fa proprio per «È stata la mano di Dio», un film descritto come molto personale.

Paolo Sorrentino, avvicinato da Italoblogger sul tappeto verde del Festival, dice di essere onorato di ricevere questo riconoscimento a Zurigo, ma di considerarsi ancora fra i registi italiani giovani e di sperare quindi di riceverne un altro in futuro.

Della Svizzera Sorrentino dice «mi piace tantissimo, la trovo perfetta. C’è ordine e cortesia». Alcuni suoi film sono stati girati anche in Svizzera tra cui “Le conseguenze dell’amore” (2004), ambientato in un albergo di Lugano.

Per alcune testate americane «È stata la mano di Dio» ha già iniziato la sua corsa agli Oscar. Questo lavoro, scrivono alcuni giornalisti, sarebbe il perfetto candidato per il film non in lingua inglese – categoria nella quale Sorrentino ha vinto con «La grande bellezza», dedicando tra l’altro il premio a Maradona. Ma su Hollywood e altri progetti futuri Sorrentino preferisce non si esprimersi: «Per ora vado in giro a promuovere il mio nuovo fim, non penso ad altro».

Un piccolo grande capolavoro intimista

«È stata la mano di Dio», presentato al Festival del Cinema di Zurigo assieme ad altri film del regista italiano, svela un Sorrentino inedito.

Stavolta il regista Premio Oscar apre lo scrigno dei ricordi più dolorosi, rivivendo il trauma della morte di entrambi i genitori (a Toni Servillo affida il ruolo del padre), in un incidente avvenuto quando era ancora adolescente.

Pochi, pochissimi virtuosismi stilistici, musica quasi assente e tante emozioni contrastanti. Il film racconta la storia del diciassettenne Fabietto Schietta, un adolescente alla ricerca del proprio posto nel mondo circondato dall’amore di una famiglia presente e piena di vita.

Ma è anche uno spaccato del vissuto del regista che in questo film, per la prima volta, porta sullo schermo un momento estremamente drammatico della sua vita, raccontando quegli anni, come li ricorda e come li ha sentiti. A fare da sfondo alla narrazione, la Napoli ricca di contrasti della metà degli anni ’80 e l’entusiasmo generale per l’approdo di Maradona al club partenopeo.

A un certo punto si fanno dei bilanci. Una frase che racchiude tutto il senso dietro alla scelta di Paolo Sorrentino di portare sullo schermo adesso un film così privato che racconta, seppure con una buona dose di finzione, un momento tanto drammatico della sua adolescenza:Mi sono reso conto che c’era stata una grande parte d’amore nella mia vita da ragazzo ma anche una parte molto dolorosa, e ho pensato che questa potesse essere declinata in forma cinematografica. L’ho fatto adesso perché ho l’età giusta per farlo, penso di essere abbastanza maturo per affrontare un film personale.

«È stata la mano di Dio» arriverà nelle sale della Svizzera tedesca il 2 dicembre e dal 15 dicembre su Netflix. Distribuzione: Ascot Elite