Per iniziare, dimmi quello che vuoi…
«Mi risulta ancora strano, dopo anni e anni di giornalismo, ricevere domande invece che farle. Quindi ti chiederei: perché hai deciso di intervistarmi?»
Parlami del tuo ultimo libro.
«In epoca di serialità, soprattutto nel noir, parlare dell’ultimo libro significa parlare dell’ultimo personaggio: Angela Mazzola, giovane e attraente agente di polizia, testarda, intelligente, libera. Mi è piaciuta la sfida, da autore maschio, di cimentarmi con una figura femminile, azzardare i suoi pensieri, la sua emotività, intimità. I risultati sono stati sinora soddisfacenti. E infatti è nuovamente al centro del romanzo che sto scrivendo in questi giorni».
Descrivimi l’Italia che vorresti.
«Vorrei un’Italia libera e liberata secondo gli intramontabili principi della rivoluzione francese. Ma a me tocca soltanto descriverla così com’è, in chiaroscuro, cercando con la scrittura di velare di dubbi e ombre il chiaro, e di stanare e illuminare lo scuro»
La missione dello scrittore qual è?
«Missione? Per fortuna nessuna. Guai a uno scrittore che pensi di avere una missione. Che si limiti ad avere e a suggerire dubbi, a raccontare con chiarezza e umiltà il presente, il passato e, se possibile, un frammento di futuro».