Andrea, qual è il messaggio che vuoi lasciare con “Voglia”?
Il primo è legato alla canzone. Il nostro primo intento è quello di fare musica bella, sana, che parlasse di contenuti e di principi che ci fanno bene al cuore, come l’amore. Soprattutto in questo periodo in cui si fomenta tanto odio, l’amore placa un po’ gli animi delle persone. Il secondo obiettivo, legato al video, era quello di interpretare l’amore come un’opera d’arte, come un bene prezioso, e come tale va protetto metaforicamente in un museo. Da qui l’idea degli sceneggiatori e dei registi di girarlo nel bellissimo Museo di Capodimonte, con l’avallo del direttore Bellenger, della Municipalità e dell’Assessorato alla Cultura con il quale abbiamo anche promosso una campagna di sensibilizzazione per la riapertura dei musei nei week-end.
Come hai vissuto l’esclusione da Sanremo 2021?
Molto serenamente. Non vorrei essere nei panni del direttore artistico che su 400 canzoni ne deve scegliere 20. Non si può rimanere male per Sanremo che, però, resta un sogno e quindi ci riproveremo. Ovviamente, però, mi sono fatto portavoce del fatto che non può essere esclusa la lingua napoletana da un festival importante come questo che rappresenta l’Italia nel mondo, proprio come la lingua napoletana. Non la vedo una cosa fuori contesto o fuori luogo. Gli italiani d’America, ad esempio, sono sicuro che quando pensano all’Italia pensano alla canzone napoletana.
Come hai vissuto, invece, la positività al Covid?
E’ stata una brutta cosa. Ti ritrovi davanti a qualcosa che non conosci bene, soprattutto io che l’ho preso ad inizio ottobre, quando stava iniziando la seconda ondata. Vivi con la paura di dover affrontare cure ospedaliere che, però, nel mio caso non sono state necessarie. Sono stato in quarantena a casa, privandomi dell’abbraccio della mia famiglia.
Però è arrivata anche una grande gioia: la nascita di Alessandro….
Si, Alessandro mi ha regalato una nuova gioia perché era tanto desiderato: io amo la famiglia numerosa, così come mia moglie. E lui fortunatamente, nascendo ad inizio 2021, ha fatto dimenticare in un attimo tutto quello che di brutto c’è stato nel 2020.
Come ti sei sentito nel diventare “simbolo”, con il brano “Abbracciame”, durante il primo lockdown?
Mi piace di più pensare che io sia stato la “colonna sonora”. I simboli sono stati altri. Ho un estremo rispetto dei medici, degli infermieri, operatori del 118 che in realtà hanno rischiato molto più di me. Mi sono goduto questo grande successo stando comodamente a casa, mentre loro sono scesi in trincea per combattere contro un virus sconosciuto.
A cosa stai lavorando? Quali nuovi progetti devono aspettarsi i tuoi fans?
L’obiettivo, già congelato una volta per tutto quello che è successo nel 2020, è un nuovo album. Ci sembrava giusto uscire con un nuovo album, dall’ultimo del 2018. Sono usciti già due singoli, uno a maggio l’altro è “Voglia”, che ritroveremo in questo album che è in preparazione. Non abbiamo date certe, però, anche perché va associato un tour che, in questo momento, è difficile da organizzare.
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