Vincenzo Malerba: “La figura dello chef è cambiata”

Intervista con lo chef  Vincenzo Malerba. Lo abbiamo incontrato tre anni fa. Da allora ha conseguito un Master in “Food and Beverage Manager” e il diploma sia per la “pizza tradizionale napoletana” che per la “pizza contemporanea. Tre anni di grande crescita professionale che racconta a italoBlogger.

Lo chef Vincenzo Malerba è arrivato in Svizzera dopo aver maturato l’esperienza professionale tra Italia, Stati Uniti e Austria. italoBlogger lo ha incontrato una seconda volta per parlare dei suoi tre anni di lavoro sul “campo culinario elvetico”.

Chef, in questi tre anni di lavoro in Svizzera cosa è cambiato?
Dalla mia prima intervista su italoBlogger, ho continuato a crescere sia a livello personale che professionale. In questi ultimi anni, mi sono anche specializzato ulteriormente conseguendo un Master come “Food and Beverage Manager”, che mi ha permesso di acquisire una visione gestionale completa del settore. Inoltre, ho perfezionato le mie competenze anche nel mondo della pizza, conseguendo un diploma sia per la “pizza tradizionale napoletana” che per la “pizza contemporanea”.

Esperienze nuove e importanti…
Sì, mi hanno permesso di diversificare le mie abilità e di esplorare nuove forme di espressione culinaria. Ho affinato le mie tecniche e ho approfondito temi come la sostenibilità e l’innovazione in cucina, aspetti che oggi sono centrali nel mio lavoro. Credo fortemente che la cucina debba evolversi non solo nel gusto, ma anche nel rispetto per l’ambiente e nella gestione responsabile delle risorse.

Sta cambiando la figura del cuoco, o meglio, dello chef?
Oggi la figura del cuoco ha assunto un ruolo molto più ampio rispetto al passato. Non si tratta più solo di preparare piatti deliziosi, ma di essere un vero ambasciatore della cultura gastronomica. Un cuoco moderno deve essere anche un imprenditore, un comunicatore e, spesso, un promotore di stili di vita sostenibili. La cucina è diventata uno strumento di dialogo tra diverse culture e un mezzo per sensibilizzare il pubblico su temi come l’alimentazione sana e il rispetto per l’ambiente. Il cuoco non è solo un artigiano del cibo, ma anche un creativo che deve trovare il giusto equilibrio tra tradizione e innovazione.

Che consigli daresti a chi desidera intraprendere una carriera nel mondo della ristorazione?
Il mondo della ristorazione è affascinante, ma anche molto impegnativo. Il mio consiglio per chi desidera intraprendere questa carriera è di avere tanta passione e determinazione. È fondamentale avere una grande curiosità e voler imparare sempre, perché la cucina è in continua evoluzione. È importante anche essere disposti a fare sacrifici: gli orari sono lunghi, e ci sono momenti di grande stress. Tuttavia, se si è davvero innamorati di questo mestiere, ogni sfida diventerà un’opportunità di crescita. Non bisogna avere paura di sbagliare, perché dagli errori si imparano le lezioni più importanti.

Che figura professionale contribuisci a formare nel corso professionale per Cuoco?
Nel corso per Cuoco, il mio obiettivo è formare professionisti completi, capaci non solo di eseguire ricette, ma di comprendere a fondo ogni aspetto del mondo culinario. I miei studenti imparano a valorizzare le materie prime, a conoscere le tecniche tradizionali, ma anche a sperimentare nuove tendenze. Li guido nel capire l’importanza della gestione di una cucina, della relazione con il cliente e della sostenibilità. Voglio che diventino cuochi che sappiano combinare creatività, tecnica e sensibilità, e che possano lavorare con passione e responsabilità in un mondo che richiede sempre più consapevolezza e rispetto per l’ambiente.

Raccontaci della “The Art of Tastes”, come è nata e come si è sviluppata?
“The Art of Tastes” è nata dalla mia visione di unire arte e cucina in un’esperienza unica per i sensi. Il progetto è nato alcuni mesi fa, quando ho sentito il bisogno di esprimere la mia creatività in maniera più libera, andando oltre le tradizionali strutture della ristorazione. L’idea era quella di creare non solo piatti, ma vere e proprie opere d’arte che raccontassero una storia e coinvolgessero i commensali su più livelli. Nel tempo, “The Art of Tastes” si è sviluppata diventando un marchio riconosciuto per l’innovazione e la qualità, collaborando con artisti, designer e creativi di vari settori. Oggi è un progetto che continua a crescere, portando avanti la missione di combinare cibo, cultura e arte in eventi esclusivi e memorabili.

SITO

RINGRAZIAMENTO

“The Art of Tastes” è nato anche con la collaborazione web di Samuel Tosin Oyekola. Un  designer creativo e innovativo con oltre 5 anni di esperienza nella creazione di siti web e applicazioni di grande impatto visivo e un forte background nel marketing digitale. La sua passione consiste nel fornire soluzioni incentrate sull’utente che portino risultati.