Un lavoro con cui il compositore torna a manifestare quella forte attenzione alla bellezza di vita, in tutte le sue sfumature, e alle meraviglie della Natura che spesso, presi dai ritmi frenetici imposti dalla società, tendiamo ad ignorare. “Vertigo” è accompagnato da un bellissimo videoclip per la regia di Doni Rawan, pubblicato il 25 ottobre scorso in anteprima su Sky Tg24 (ora su You Tube) ed è caratterizzato da un mood essenziale in cui la melodia, creata da note di piano, trascina l’ascoltatore verso una dimensione intima, quasi onirica, per poi lasciare spazio ad un tappeto di synth elettronico dove si alternano accordi sospesi e suoni introdotti ad hoc per ricreare il senso di vertigine e arrivare, infine, al culmine dell’emozione, in cui il piano e l’elettronica spariscono e danno ancora spazio alla melodia principale, con un tappeto d’archi fino alle ultime note.
Ne abbiamo parlato con Fabio.
Ci racconti la nascita di VERTIGO?
Vertigo è nata un po’ come sono nate tutte le mie composizioni, la partenza è sempre un’emozione particolare che mi colpisce. Mi siedo davanti ai miei amati tasti, spengo tutte le luci, mediamente di notte, poggio le mie mani sulla tastiera e davvero come in una sorta di trance le mie mani partono alla ricerca di quelle note di quell’emozione. Registro tutto, e molto spesso quando riascolto quello che ho registrato rimango sorpreso.
Il videoclip è nato grazie alla collaborazione con il regista Doni Rawan che aveva già lavorato con me nel singolo “Power”.
Doni ha sempre avuto una grande sensibilità verso i miei brani ed è riuscito, quindi, anche in questo ad esprimere la bellezza della vita, quel sentimento di vertigine che ci assale, in senso positivo, quando ci rendiamo conto che la vita ha la sua meraviglia, in ogni piccola cosa e nel quotidiano, nonostante le difficoltà che la stessa esistenza ogni giorno ci obbliga ad affrontare.
Com’è nata tua la passione per la musica?
La mia passione della musica è nata quando avevo 7 anni. Mio papà appassionato di musica mi comprò una piccola batteria acustica, e così iniziai ad avvicinarmi alla musica.
Ma il giorno decisivo fu quando entrai in una chiesa, avevo 7 anni e da poco era partito il mio interesse verso la musica, ad un certo momento sentii suonare l’organo, era un brano di Bach la famosa Toccata e fuga in Re Minore, così mi si aprì un mondo e decisi di imparare a suonare quel pezzo.
È così che ho iniziato a studiare musica classica, brani per organo, e con il tempo e lo studio ho imparato a suonare Bach, quella famosa Toccata e fuga, a memoria.
Mi sono avvicinato al pianoforte all’età di 11 anni, è stato amore totale per lo strumento, ma non mi è mai bastato suonare i brani degli autori più famosi, mi veniva naturale cercare di fare qualcosa di mio, così all’età di 15 anni ho iniziato a comporre le mie prime le mie prime opere strumentali e, da allora, non mi sono più fermato…
Dicci qualcosa in più del tuo percorso artistico…
Devo dire che è stato un bel viaggio, tanto studio, tanta fatica e volontà di non mollare mai. Nella mia esperienza mi è capitato di fare il musicista puro, l’arrangiatore, il produttore, il direttore artistico, insomma mi sono occupato di tanti aspetti della realtà musicale.
Sono partito ovviamente dalla musica classica, ma ho sempre strizzato l’occhio anche al pop. Di conseguenza ho sempre inseguito il sogno di poter far ascoltare la mia musica ad un pubblico vasto.
Nel 2017 sono uscito con il mio primo album personale di composizioni al piano e archi: con mia gande sorpresa i brani hanno iniziato a farsi sentire e poi sono partite delle collaborazioni per spot, jingle musicali, in radio, tv; delle tracks dell’album sono entrate in alcune pubblicità. Insomma è stato un nuovo inizio…
Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigli di ascoltare?
Consiglio di andare sul mio profilo artistico Spotify o qualsiasi altra piattaforma digitale ed ascoltare qualche altro mio brano, giusto per capire quello che scrivo. Tutti i miei brani sono pezzi di me, quindi non potrei consigliare un brano piuttosto che un altro….
Cosa stai preparando per il futuro?
Sicuramente mi piacerebbe scrivere un mio quarto album e altri singoli. Collaborare sempre con altri artisti è qualcosa sempre molto importante per me e fa bene all’anima.
Ho lavorato in questi ultimi periodi anche con la moda e con gli spot e adesso sono in trattativa per un documentario molto emozionante. L’importante è non fermarsi…