“Una chiamata al voto” per la Svizzera!

Lettera di un italo-svizzero in occasione delle prossime elezioni politiche svizzere del 22 ottobre 2023. Una chiamata al voto “responsabile” per un Paese diventato una nuova casa per tanti cittadini immigrati che hanno deciso di naturalizzarsi.

“Mi rivolgo ai doppi cittadini come me, che hanno deciso per convenienza o perché credono nell’integrazione attiva, di fare parte di questa piccola grande nazione. La Svizzera è diventata con il tempo la terra promessa per coloro che ci hanno preceduti, la seconda patria per la seconda e terza generazione, per tanti la nuova casa.

Questo sentimento, a volte tenuto nascosto agli altri, dovremmo poterlo tirare fuori, affinché essa diventi oltre che multiculturale, più accogliente per i nuovi arrivati, più giusta, decorosa per tutti e più aperta al mondo.

Ma la casa comune ha bisogno di essere curata, amata e pertanto richiede interesse e impegno personale secondo come va, verso dove e con chi va.

La sua democrazia diretta, quasi unica al mondo, si alimenta con la condivisione e la partecipazione sociale, economica, culturale e politica dove si abita e si lavora.

Da alcuni anni, diversi nostri doppi cittadini si candidano con diverse formazioni politiche e chiedono, giustamente, l’appoggio per le proposte che intendono portare avanti.

Personalmente mi interessa conoscere chi sono, la loro storia, chi sono i loro compagni di viaggio e come i loro rispettivi partiti hanno affrontato negli anni il tema migratorio, non solo dal punto di vista economico ma anche umano.

Esprimiamo il nostro diritto dovere di cittadini dando, secondo coscienza, il nostro voto, poiché, volente o nolente, la politica può cambiare e influenzare la stessa nostra vita.

Andiamo a votare, per corrispondenza o infilando il giorno del voto federale svizzero, 22 ottobre 2023, la scheda nell’urna.

Diceva il testo di una famosa canzone di Giorgio Gaber: “la libertà non è stare sopra un albero, non è neanche avere un’opinione, la libertà non è uno spazio libero, la libertà è partecipazione”.

Salvatore Dugo | Zurigo