Le immagini sono fredde, dato che il film è ambientato in una remota valle del Piemonte di confine, cioè ai piedi delle alpi, dove la neve e il ghiaccio predominano il paesaggio. La pellicola trae spunto dall’omonimo romanzo del torinese (Davide Longo) che compone vita e morte con vicende di contrabbandieri e persone ambigue. Luigi Lo Cascio interpreta Cesare, un ex contrabbandiere appena uscito dal carcere che tenta di riprendere la comune vita ai piedi delle alpi, con lui solo silenzio e la sua lupa.
Ma quel silenzio ben presto si trasforma in impietose urla con l’omicidio di Fausto, interpretato da Emiliano Audisio, ex socio e nipote di Cesare e appartenente alla stessa banda di contrabbandieri. Cesare attende un nuovo incarico e con esso tante altre situazioni da risolvere. Fare attenzione, ritrovare vecchi amici, munirsi di nuovi alleati e scavalcare ancora una volta quelle rocciose catene montuose che riservano una vera e propria sfida per la banda.
Nel frattempo, sotto la direzione del comandante Boerio (Leonardo Nigro) sta indagando sull’omicidio di Fausto. Presto Cesare viene preso di mira dagli investigatori, ma solo il commissario milanese Sonia di Meo, interpretata da Ursina Lardi, riesce a guardare dietro la fatidica facciata. Il regista Nicola Bellucci si affida alla collaborazione degli sceneggiatori Hans W. Geissendörfer e Marco Colli: insieme creano un paesaggio davvero indimenticabile.
Il mangiatore di pietre incastra i personaggi cercando con determinazione di fare assumere le responsabilità ai membri del gruppo e di distaccarsi dalle indagini inerenti all’uccisione di Fausto.
La pellicola tralascia i lunghi dialoghi dando spazio alle immagini e al non detto, peccato però che lascia un po’ indietro il pubblico. Cesare, detto anche il francese, è montanaro eremita e scontroso che però riesce a adattarsi con la commissaria milanese.
Convincente nel ruolo di Sergio è Vincenzo Crea, che interpreta un giovane generoso e sensibile che cerca di trovare la sua strada, fuggendo da quelle valli sperdute. Il mangiatore di pietre girato in parte in Ticino, è la trasposizione sul grande schermo del best-seller di Davide Longo, di una triste e inconscia realtà della crisi dei migranti.
Vi auguriamo una buona visione.
Il mangiatore di pietre
Produzione: Italia, Svizzera 2018
Regia: Nicola Bellucci
Cast: Luigi Lo Cascio (Cesare), Vincenzo Crea (Sergio), Ursina Lardi (Sonia di Meo), Bruno Todeschini (Ettore), Leonardo Nigro (Boerio)
Sceneggiatura: Hans W. Geissendörfer, Marco Colli Genere
Genere: Thriller noir
Trama: Durata 109 minuti
Uscita: 4 aprile 2019