Umberto Consiglio ma per tutti noi “‘O pa’ ‘o pa’”

consiglioUn altro simbolo, anzi quasi un’icona popolare di Napoli è venuta a mancare circa un paio di mesi fa, il mendicante più famoso di Napoli, da tutti conosciuto come “’o pà ‘o pà’”, un uomo buono, educatissimo, mai invadente, soleva chiedere una moneta, lo diceva una volta sola,  ringraziava sempre con lo sguardo e scappava via.  

Un mistero quanti chilometri facesse al giorno, quasi costantemente nel centro storico e nella zona universitaria, un personaggio che era entrato a far parte delle vicende sia storiche che giornaliere, al punto da essere menzionato nel panorama letterario e cinematografico napoletano. Si  chiamava Umberto Consiglio ma da tutti era conosciuto solo con l’appellativo “o pa’ o pa’”, le uniche parole che ripeteva incessantemente e che noi tutti gli abbiamo mai sentito pronunciare. Aveva 88 anni e i funerali si sono tenuti a Piazza Trieste e Trento nella chiesa di San Ferdinando.

La notizia, diffusasi rapidamente in tutta la città, non ha mancato di suscitare commenti sia commossi che nostalgici, anche perché non credo esista nessuno che non si sia imbattuto in lui almeno una volta, facendosi ricordare soprattutto per la sua famosa cantilena con cui chiedeva un’offerta ai passanti, verosimilmente un’abbreviazione del termine pane. Otre che per la sua caratteristica camminata, ondulante ma rapida, lo si poteva trovare dappertutto, tanto che si vociferava che avesse il dono dell’ubiquità e che quindi si potesse trovare in più posti contemporaneamente.  Chiunque, infatti, trovandosi a passeggiare per le strade della città si sarà sicuramente imbattuto in lui almeno un volta.  Oltre alla sorella e ai nipoti, Umberto, ‘o pa’o pa’, mancherà  a molti perché era un mendicante che ormai si era fuso con l’atmosfera dei quartieri che era solito attraversare e, soprattutto, si faceva voler bene da tutti, da Chiaia ai quartieri spagnoli, dai Tribunali a Mezzocannone.  

Quello che spesso viene indicato, nominato come il presepe vivente napoletano perde un’altra delle sue figure di strada conosciuta da chiunque abbia frequentato il centro storico partenopeo dagli anni ‘70 in poi. Ci ha lasciati così, senza rumore, unitamente ad un’altra icona napoletana, Valeria delle sigarette, nota anche come Giannina, anche lei una figura fissa del centro storico e della vita notturna soprattutto di Piazza Bellini che ispirò Pino Daniele per lo splendido brano ‘’Chillo è nu buono guaglione’’.    

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