“Egregi Parlamentari,
mi permetto di esporvi 4 temi perché sono di mia competenza, come emigrazione organizzata sia in ambito regionale che come eletto nel Comites di Zurigo.
Aggiungo che i temi sono da troppo tempo senza risposte strutturali, pertanto mi auguro che, la vostra intraprendenza nella recente campagna elettorale, si trasformi in fatti concreti, partendo dalla legge di stabilità 2023 presto all’esame delle Camere e la risoluzione dei temi in oggetto. Resto in attesa di vostre notizie quando prima e ovviamente tenuto a conoscenza degli sviluppi della stesse risoluzioni
Un cordiale saluto buon lavoro a favore degli Italiani nel mondo.
Giuseppe Ticchio, Presidente della Federazione Lucana in Svizzera e Componente eletto nel Comites della circoscrizione consolare di Zurigo.
IL DOCUMENTO
Proposte per i Neo/Parlamentari eletti in Europa.
Senatore Andrea Crisanti, Onorevoli Simone Billi, Federica Onori, Toni Ricciardi, dal momento che, il Consiglio dei Ministri ha nominato i Vice/Ministri e SottoSegretari il Governo è nella facoltà dei pieni poteri, ciò significa che i tempi sono maturi per prendere in considerazioni i temi che ci riguardano come Italiani nel mondo. Sono tanti e tutti di una elevata importanza.
Chiedo/chiediamo di esaudirli in tempi brevi, visto che sono sul tavolo da lunga data. Per una loro risoluzione, il luogo deputato come primo impatto è sicuramente la legge di stabilità 2023, che dev’essere approvata entro il 31 dicembre 2022.
PRIMO PUNTO – La tassa sulla proprietà, più comunemente conosciuta come IMU.
E’ giunto il momento di applicare alla lettera l’Art. 3 della Costituzione Italiana, che presento sinteticamente. Tutti i Cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitano di fatto la libertà e la uguaglianza dei cittadini, impedisce in pieno lo sviluppo dell’organizzazione economica del paese.
Nella saggezza del presente contenuto, siete tenuti una volta per tutte ha trovare le soluzione di questi contenziosi aperti. È inutile che dal Governo continuano a raccontarci la favola del rispetto dei accordi Europei, oramai non ci crede più nessuno, perché la soluzione sta proprio nel seguire alla lettera la direttiva Europea.
Dalla prossima legge di stabilità tutte le centinaia di migliaia di Italiani e quei pochi Cittadini Europei che abbiamo un immobile in Italia, dobbiamo tutti essere esenti dal pagare l’IMU sulla prima casa.
Spero, ma sono certo che la spesa di questa operazione può essere coperta con i contributi Europei del Pnrr. Il Governo appena insediatosi ha costruito il proprio successo elettorale promettendo di essere contro la tassa sul patrimonio.
L’esempio concreto non potrà che venire proprio dall’abolizione dell’IMU per le prime case degli Italiani iscritti all’Aire e anche per i Cittadini Europei che possediamo un immobile in Italia.
SECONDO PUNTO – Ridurre la tassa sui rifiuti Tari
Questa è una tassa che va ridotta sostanzialmente nel rispetto della proporzionalità, pagando la quota che spetta per i rifiuti che produciamo quando siamo nel comune d’iscrizione all’Aire dove è ubicato l’immobile. Dal momento che già esistono sentenze regionali su questo controverso tema, per voi eletti diventa gioco facile presentare emendamenti comuni alla legge di stabilità 2023.
Vedi la recente sentenza della Commissione Tributaria della Regione Toscana, la Nr.26/2022 e quella del Consiglio di Stato quinta sezione, sentenza Nr. 4223/2017, che sostiene il principio della proporzionalità, che menzionavo nelle righe precedenti.
“Il risultato di queste disparità comporta che, “le abitazioni dei non residenti è molto più alta di coloro che dimorano abitualmente sul territorio. Disparità che bisogna appianare il più presto possibile.
TERZO PUNTO – Cambio di residenza Aire per i Cittadini Italiani all’estero.
Purtroppo fino a oggi ancora senza esito nonostante lo seguiamo dal 2015, ovvero due legislature fa, perciò confidiamo sul vostro assoluto impegno pur di portarlo a buon fine.
Per agevolarvi il compito, vi comunico quando segue: in questo chiamo principalmente in causa il Senatore Andrea Crisanti, visto che al Senato su questo tema il 5 aprile 2018 è stato presentato già un disegno di legge, il nr.221 con la seguente dicitura: Modifica dell’Art. 2 della legge 27 ottobre 1988, n 470, concernente la facoltà di iscrizione nell’anagrafe degli Italiani all’estero nel Comune nella cui circoscrizione è situato l’unico immobile posseduto nel territorio nazionale del soggetto residente all’estero.
Progetto di Legge a firma dei Senatori: Garavini, Magorno, Astorre, Giacobbe, Margiotta e ROJC.
QUARTO PUNTO – Servizi consolari
Questo tema riguarda i servizi consolari molto criticati in questi ultimi anni. In questo caso due sono le soluzioni, primo: o vi battete per l’aumento del personale nelle strutture consolari oppure vi impegnate a fare alcune modifiche sui servizi consolari. Uno di questo che potrebbe essere preso in considerazione è quello di non rinnovare più il documento di riconoscimento dopo il 75esimo anno d’età dei nostri connazionali. Oggi la validità dei documenti di riconoscimento e di 10 anni, su questo esiste unanime accordo. La proposta del cambio della legge che sottoponiamo alla vostra attenzione consiste e vi invito a sostenerla tutti, è la presente: i connazionali che hanno 75 anni e oltre, a partire da questa età al momento del rinnovo del documenti di riconoscimento, lo stesso venga rinnovato a vita naturale durante (In Spagna già praticato).
Questo nuovo servizio non solo andrebbe ad aiutare tantissimi connazionali che non possono recarsi presso la sede consolare per le impronte digitali perché impossibilitati sia per motivi fisici, che per motivi logistici.
Egregi Senatori e Deputati, siete in Parlamento per difendere le tematiche degli Italiani nel mondo. Per arrivare a questo traguardo la strada maestra e meno tortuosa è quella di presentare leggi, proposte ed emendamenti a favore degli Italiani nel mondo in modo congiunto e coordinato, sia come gruppo unico nella Camera Senatoriale che alla Camera dei Deputati.