Subito dopo l’insediamento del nuovo Governo come Federazione Lucana in Svizzera e come eletto nel Comites della circoscrizione consolare di Zurigo ho scritto ai Parla-mentari eletti in Europa: Andrea Crisanti, Federica Onori, Simone Billi e Toni Ricciardi, nonché a Francesca La Marca, Mario Borghese, Fabio Porta e Diego Di Sanzo.
Ho scritto a questi nostri rappresentanti affinché da subito potessero prendere in considerazione la critica situazione degli Italiani nel mondo. Quale momento migliore se, non quello dell’attuale discussione nei due rami del parlamento della Legge di Bilancio 2023.
La premessa per raggiungere un buon risultato è senza dubbio l’unità d’intenti sia per gli eletti in Senato sia per gli eletti alla Camera dei Deputati, insomma per una risoluzione delle nostre tematiche i Parlamentari eletti all’estero devono lavorare di comune accordo.
Ricordo a tutti gli eletti di maggioranza e di minoranza, che in campagna elettorale vi siete spesi per delle risoluzioni indolore riguardanti i temi degli Italiani nel mondo, ora è il momento di trasformare i buoni propositi in fatti concreti.
I CINQUE PUNTI INDEROGABILI
Le problematiche degli Italiani nel mondo si accumulano sempre di più, perché non vengono affrontati quando si propongono. Nessuna me ne voglia, se qualcuno mi sfuggirà di menzionarlo.
Primo: Insediare immediatamente il nuovo CGIE. Non possiamo perdere più tempo prezioso.
Secondo: Abolire la patrimoniale sulla prima casa degli Italiani iscritti all’Aire, cavallo di battaglia di questa maggioranza. Patrimoniale, che per noi iscritti all’Aire si chiama Imu e Tari.
Terzo: onorare e incrementare i corsi di lingua e cultura Italiana e non disonorarli o addirittura cancellarli, perché in questi corsi si trova la chiave di svolta del turismo delle radici di cui tutti ci adoperiamo.
Quarto: Migliorare i servizi consolari, che dai dati che tutti conosciamo, i disagi di questo momento sono dovuti all’esponenziale aumento degli iscritti all’Aire e al contempo alla drastica riduzione dei dipendenti consolari. Una soluzione che immediatamente è ora di scrivere la parola fine, anche utilizzando il sostegno dei Patronati.
Quinto: noi Italiani nel mondo siamo increduli di fronte a certe prese di posizioni dello Stato, delle Regioni e dei Comuni. Un esempio per tutti solo perché abbiamo un contatore Enel siamo tenuti a pagare il Canone Rai senza usufruire del servizio. Se si tratta invece di avere piccole agevolazioni, come Italiani nel mondo emerge subito lo status di iscritto all’Aire.
NON SIAMO BANCOMAT
Governo, Senatori, Deputati bisogna smetterla di considerarci come dei bancomat, anche per noi cittadini Italiani all’estero l’Art. 3 della Costituzione Italiana è chiaro. Sia chiaro a tutti, questo pensiero non è rivolto all’attuale Governo o eletti, ma a chi vi ha preceduti che non hanno provveduto a risolvere i nostri problemi.
Ora però abbiamo voi come eletti e un Governo che si propone virtuoso, vedremo se ne usciremo da questo stallo che da troppo tempo ci trasciniamo dietro.
A conclusione di questa mia/nostra esternazione come emigrazione organizzata, ricordo ancora ai Parlamentari eletti all’estero di “adoperarvi”con tutte le vostre forze affinché non si verifichino concretamente le notizie che leggiamo sulla stampa nazionale e quella Italiana all’estero “pioggia di tagli in arrivo per gli Italiani all’estero”.
Appello a tutti i componenti del nuovo CGIE, a tutti gli eletti dei Comites, alle Federazioni Regionali e all’Associazionismo di ogni ordine e grado in generale.
Giuseppe Ticchio
Federazione Lucana in Svizzera e componente eletto nel Comites della circoscrizione consolare di Zurigo.