Onorevole Elisa Siragusa, che la riforma del voto all’estero sia all’ordine del giorno della sua agenda, nessuno lo mette in dubbio e nessuno la contrasta.
Però sia chiaro per Lei, ma anche per gli altri eletti all’estero, in questo momento le priorità sono altre. Primo punto: sostenere come traguardo immediato la campagna referendaria per un vibrante NO al taglio dei Parlamentari, specialmente nel mondo.
Anzi, per voi Deputati e Senatori in carica, non solo siete invitati a sostenere con un grande NO il taglio dei Parlamentari, ma siete invitati a chiedere di aumentarli, per avvicinare la distanza tra gli eletti in Patria e gli eletti all’estero. Per capirci, eleggere all’estero almeno 10 Senatori e 20 Deputati.
Secondo punto: nei prossimi mesi, comunque, prima della fine dell’anno, risolvere il problema Imu, Tari, cambio d’indirizzo iscrizione Aire e annullamento del canone Rai per gli iscritti all’Aire.
Onorevole Siragusa, trovata la quadra su questi temi, possiamo parlare anche della riforma del voto all’estero. Sui temi menzionati, alla pari degli altri eletti, è stata chiamata in causa, con comunicazioni ufficiali, sarebbe opportuno rispondere.
Lei, come eletta all’estero, tenta di sviare i temi con priorità assoluta, che la Comunità vi chiede di risolvere in breve temo. Ma Lei/voi, risponde/te con la riforma del voto all’estero, per la Comunità ha il sapore di non voler fare niente.
Spero che il messaggio sia chiaro a Lei, come a tutti gli altri eletti all’estero, tranne qualcuno, che comunque in qualche modo, ci fa sentire la propria vicinanza. Vicinanza che, come precedentemente detto, si deve tramutare in fatti.