Svizzeri al voto: i Sì e i No di ieri!

bandiere_ch_lgbtNaturalizzazione più difficile in Argovia e negato il voto agli stranieri a Davos. A livello nazionale approvata la legge contro l’omofobia e respinta quella per abitazioni accessibili. Domenica 9 febbraio 2020 in Svizzera si è votato su numerosi temi.

Il tema che maggiormente ha richiamato l’attenzione in Svizzera e all’estero era quello dell’omofobia, ovvero le discriminazioni e aggressioni basate sull’orientamento sessuale. Chiara la volontà del popolo svizzero: il 63% degli elettori ha approvato l’iscrizione dell’omofobia nel Codice penale svizzero. I voti a favore sono stati 1.413,609, i no il 36,9% dei consensi (827.361).
L’altra iniziativa popolare Più abitazioni a prezzi accessibili, che chiedeva di fissare una quota minima del 10% di alloggi a pigione moderata sul totale di nuove costruzioni in Svizzera, è stata respinta dal 57.1% dei votanti e da 21 Cantoni su 26.
Interessanti le votazioni a livello locale che si sono svolte in alcuni cantoni e comuni. Neuchatel ha detto no al voto ai sedicenni con con il 58,5%. Questa bocciatura ora rischia di fermare i progetti simili in elaborazione in altri cantoni svizzeri.

NATURALIZZAZIONE PIÙ DIFFICILE IN ARGOVIA
Il canton Argovia inasprisce le norme sulla naturalizzazione svizzera per gli stranieri con il 64,8% di sì dei votanti. Lo straniero che ha beneficiato dell’assistenza sociale dovrà aspettare almeno dieci anni per ottenere la cittadinanza svizzera, come avviene a Berna. In molti altri cantoni il periodo d’attesa per chi ha ricevuto contributi dell’aiuto sociale è di tre anni.
Sugli stranieri si è votato anche a Davos. La proposta di estendere anche a loro il diritto di voto dopo cinque anni di residenza è stata respinta dal 61,3% dei votanti.
A Ginevra si continuerà a pagare la tassa sui cani. La soppressione proposta dal Parlamento cantonale è stata respinta dal 67,3% dei votanti. Questa
tassa porta nelle casse di cantone e comuni 2,1, milioni di franchi all’anno.E a Zurigo gli autisti di Uber dovranno registrarsi presso l’autorità cantonale. E’ quanto prevede la legge sui trasporti di persone con taxi e limousine approvata dal 51,6% dei votanti.