Gli svizzeri al voto il 13 giugno 2021. La domanda che figura sulla scheda: Volete accettare la legge federale del 25 settembre 2020 sulle misure di polizia per la lotta al terrorismo (MPT)?
Dopo gli attacchi terroristici di Parigi del 2015, la minaccia è rimasta alta. Molti Stati hanno affinato le loro leggi per rafforzare la lotta contro il terrorismo. La Svizzera ha ampliato i suoi mezzi di difesa. Restano tuttavia alcune lacune. Il Consiglio federale e il Parlamento hanno così elaborato una nuova base legale per permettere alla polizia di disporre di più mezzi per intervenire preventivamente in caso di minacce terroristiche. Oggi, infatti, la polizia può intervenire solo quando una persona ha già commesso un reato.
Due comitati contrari a questa legge hanno lanciato un referendum. Sostengono che i nuovi mezzi a disposizione non porteranno maggiore sicurezza: al contrario, oltre a violare i diritti dell’uomo e dei bambini (alcune misure potranno essere prese contro bambini già a partire dai 12 anni) metterebbero a rischio la separazione dei poteri, permettendo alla polizia di ordinare ed eseguire misure senza l’intervento di un giudice, sulla base di un semplice sospetto. Inoltre, sottolineano il carattere arbitrario di questa legge che può a loro avviso definire “terroristica” ogni attività politica non gradita dal governo.
Consiglio federale e Parlamento sono dell’avviso che la legge permette alla polizia di intervenire in difesa della popolazione solo in presenza di indizi concreti e attuali di una minaccia terroristica. Ogni intervento della polizia sarebbe proporzionato al caso in questione. Gli arresti domiciliari, per esempio, interverrebbero solo come misura estrema e richiederebbero sempre l’intervento di un giudice.
Lo Stato di diritto, i diritti fondamentali e i diritti dell’uomo verrebbero rispettati; ogni decisione potrebbe essere contestata davanti a un Tribunale amministrativo federale. La nuova legge intende completare la strategia Svizzera di lotta al terrorismo che si fonda sui pilastri seguenti: prevenzione, repressione, reintegrazione.