Le prime due grandi banche elvetiche sono l’UBS e il Credit Suisse. La prima ha un patrimonio di 838,5 miliardi di franchi e la seconda di appena qualche decina di miliardi in meno: 779,1 miliardi di franchi.
Ebbene, queste due banche nei primi sei mesi di quest’anno, in piena crisi sanitaria con il mondo del lavoro attivo al quaranta per cento, hanno realizzato utili netti molto importanti.
2,6 miliardi di franchi l’UBS, che rientrano nella media degli ultimi anni, e 2,5 miliardi il Credit Suisse, il migliore dell’ultimo decennio. Sono le stesse due banche che nel 2008 furono colpite pesantemente dalla crisi finanziaria.
L’UBS ebbe perdite per 19 miliardi di franchi mentre il Credit Suisse appena, si fa per dire, 8 miliardi. Il risultato di questi mesi è sicuramente il frutto di ampie ristrutturazioni e strategie azzeccate.
Ma sono state le misure adottate quando è iniziata la pandemia. Con sedi in tutto il mondo hanno potuto suddividere le attività commerciali in relazione all’emergenza sanitaria che si estendeva via via in tutto il mondo.
Utili netti al livello massimo anche per Julius Baer, la banca svizzera che si occupa di gestione patrimoniale e private banking. Anche la Banca nazionale svizzera (BNS) ha chiuso il semestre con utili 800 milioni di franchi.